mercoledì 22 maggio 2013


Stazzema: la Germania dice no a riapertura indagini

Su 5 presunti autori eccidio in vita. Scoppia bufera in Italia


 Il girotondo dei bambini nella piazza della Chiesa di Sant'anna di Stazzema (Lucca)

di Matteo Alviti
Un'ingiustizia senza fine. E' questo il sentimento diffuso in Italia quando oggi, a quasi 70 anni da quel tragico 12 agosto 1944, la procura generale di Stoccarda ha bocciato per insufficienza di prove la richiesta di riaprire le indagini sui cinque presunti autori dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema ancora in vita. Suscitando in Italia un vespaio di reazioni sconcertate e addolorate. "E' una nuova offesa alla memoria delle vittime della strage e al dolore dei sopravvissuti, alla resistenza e alla storia del nostro Paese", ha commentato il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi. ''Prendo atto della decisione della magistratura tedesca e della sostanziale differenza con gli esiti dei nostri processi'', ha detto all'ANSA il procuratore militare di Roma Marco De Paolis, che in Italia ha istruito il processo concluso nei tre gradi di giudizio con la condanna all'ergastolo per i responsabili della strage.
''Mi aspetto pero' - ha proseguito - che la Germania dia finalmente esecuzione alle nostre sentenze definitive di condanna'' in contumacia. La richiesta di revisione della decisione di archiviazione della procura di Stoccarda, risalente all'ottobre del 2012, era stata presentata dall'avvocato Gabriele Heinecke per conto del presidente dell'associazione dei martiri della strage, Enrico Pieri, che oggi si dice ''amareggiato e deluso''. Secondo la procura, nello studio dello storico Carlo Gentile - presentato dall'avvocato Heinecke come prova della lacunosita' delle indagini degli investigatori tedeschi - non ci sono nuovi elementi in grado di dimostrare una premeditazione da parte degli ex membri della 16/a Divisione Reichsfuehrer per l'eccidio di oltre 560 civili, in gran parte donne, anziani e bambini. Proprio la mancanza di premeditazione e l'impossibilità di stabilire colpe individuali per i cinque ancora in vita impedisce alla giustizia tedesca di procedere.
"Per queste ragioni - si legge nel comunicato stampa - nel caso di un'imputazione la corte assolverebbe gli imputati con alta probabilità". ''Ma come si fa a non capire'' che ci fu premeditazione?, si chiede colmo di rabbia e indignazione il sindaco di Sant'Anna di Stazzema, Michele Silicani. E' una cosa ''che ci offende ancora di piu''': ''Penso che i magistrati tedeschi dovrebbero provare anche solo per un minuto il dolore, lo strazio di perdere un figlio, quello strazio che tutti noi percepiamo ogni volta a Sant'Anna'', ha considerato prima di aggiungere di essere pronto ad andare a discutere la questione in Germania.
''Ma non a Stoccarda, direttamente a Berlino'', dalla cancelliera Angela Merkel e dal presidente della Repubblica federale Joachim Gauck, recentemente in visita a Sant'Anna con il presidente Napolitano. Il percorso legale in Germania non e' pero' concluso, ha spiegato all'ANSA il procuratore Christoph Kalkschmid: si puo' ancora fare ricorso alla corte d'appello. E se anche quest'ultimo grado della giustizia ordinaria dovesse dare esito negativo, resterebbe l'appello alla corte federale. Tempi lunghi. Che lasciano purtroppo poca speranza di vedere compiersi la giustizia che i parenti delle vittime e gli scampati all'eccidio, come Enrico Pieri, ancora oggi non hanno smesso di inseguire. ''Ho fiducia nella giustizia'', ha confermato il presidente dell'associazione dei martiri, e ''mi battero' fino a quando ne avro' la forza per cercare giustizia per coloro che non ci sono piu'''.

(ANSA)

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