Studiato il lavoro di 29.000 scienziati in 11.994 documenti accademici
(Rinnovabili.it) – Che il surriscaldamento globale sia colpa dell’uomo è oggi la tesi avvalorata dal 90% degli scienziati che studiano il clima. La causa antropica degli stravolgimenti climatici però non convince ancora tutta l’opinione pubblica delle nazioni sviluppate, e come conseguenza di questa netta discrepanza tra uomo qualunque e mondo scientifico è ancora difficile ottenere il sostegno alle politiche per frenare il climate change. A mettere in luce le differenti opinioni è la ricerca guidata da John Cook dell’Università del Queensland in Australia, fondatore del sito web skepticalscience.com.
L’indagine, svolta dal ricercatore australiano e pubblicata sulla rivista Environmental Research Letters, ha considerato il lavoro di 29.000 scienziati in 11.994 documenti accademici pubblicati fra il 1991 e il 2011.
“I nostri risultati dimostrano che c’è un forte consenso scientifico sulla causa del cambiamento climatico, nonostante la contraria percezione pubblica”, ha spiegato Cook aggiungendo che il 97,1% degli scienziati è convinto della causa antropica del riscaldamento globale e solo l’1,9% respinge tale posizione. Al contrario “esiste un abisso tra il consenso reale e la percezione del pubblico”. L’opinione pubblica continua dunque a restare molto indietro rispetto la scienza. Negli Stati Uniti ad esempio, anche se la maggioranza degli americani accetta come dato di fatto che il clima stia cambiando, solo il 42% ritiene che l’attività umana sia il driver principale di questo cambiamento.
(Rinnovabili.it) – Che il surriscaldamento globale sia colpa dell’uomo è oggi la tesi avvalorata dal 90% degli scienziati che studiano il clima. La causa antropica degli stravolgimenti climatici però non convince ancora tutta l’opinione pubblica delle nazioni sviluppate, e come conseguenza di questa netta discrepanza tra uomo qualunque e mondo scientifico è ancora difficile ottenere il sostegno alle politiche per frenare il climate change. A mettere in luce le differenti opinioni è la ricerca guidata da John Cook dell’Università del Queensland in Australia, fondatore del sito web skepticalscience.com.
L’indagine, svolta dal ricercatore australiano e pubblicata sulla rivista Environmental Research Letters, ha considerato il lavoro di 29.000 scienziati in 11.994 documenti accademici pubblicati fra il 1991 e il 2011.
“I nostri risultati dimostrano che c’è un forte consenso scientifico sulla causa del cambiamento climatico, nonostante la contraria percezione pubblica”, ha spiegato Cook aggiungendo che il 97,1% degli scienziati è convinto della causa antropica del riscaldamento globale e solo l’1,9% respinge tale posizione. Al contrario “esiste un abisso tra il consenso reale e la percezione del pubblico”. L’opinione pubblica continua dunque a restare molto indietro rispetto la scienza. Negli Stati Uniti ad esempio, anche se la maggioranza degli americani accetta come dato di fatto che il clima stia cambiando, solo il 42% ritiene che l’attività umana sia il driver principale di questo cambiamento.
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