M5S, delusione De Vito, 'ma non e' un flop'
Al 13% dopo 27% politiche. 'A ballottaggio non appoggiamo nessuno'
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di Luca Laviola
ROMA - Lo tsunami si è sgonfiato prima del Tevere e il Movimento 5 Stelle si ritrova con un 12-13% nelle proiezioni serali dei sondaggisti. Lontanissimo dal ballottaggio che il candidato sindaco Marcello De Vito era certo di poter raggiungere. "C'é un certo calo, ma non è così drammatico e vistoso - dice l'avvocato 38genne poco dopo le 18, senza aspettare i dati ufficiali che tardano - Il raffronto non va fatto con il dato nazionale (a Roma M5S a febbraio era oltre il 27%, ndr), ma con le regionali del Lazio al 16,64% e con le comunali 2008, quando gli Amici di Beppe Grillo presero il 2,66%". De Vito non fa autocritica - "abbiamo dato tutti il massimo"-, ma alla fine ammette che "sì, forse non siamo stati perfetti". Gli chiedono del fortissimo astensionismo, voti non intercettati dai 5 Stelle. "I partiti hanno messo in campo una forza mediatica ed economica formidabile e chi ha votato ha scelto loro. E ci si è messo anche Marchini a toglierci voti - dice -. Noi abbiamo avuto poco spazio sui giornali e in tv". E ora? "Al ballottaggio non appoggiamo nessuno, Alemanno e Marino sono la stessa cosa - ribadisce De Vito -. Io andrò al seggio e mi avvarrò della facoltà di non votare". Ma non esclude una consultazione online tra gli attivisti sulla linea da tenere al secondo turno. "Entriamo in Consiglio e faremo un'opposizione seria e costruttiva", promette. Al Grand Hotel Gianicolo scelto per lo spoglio solo lo staff del candidato e pochi attivisti. Non si vede il candidato vicesindaco Daniele Frongia. Nessun parlamentare né esponente nazionale. La capogruppo alla Camera Roberta Lombardi, molto vicina a De Vito, è a casa con la febbre. Deputati e senatori al lavoro. "Vista la performance all'ultimo comizio, a piazza del Popolo, meglio così", commenta un attivista. Ma l'avvocato non si sente abbandonato. Neanche da Beppe Grillo. "Non credo che avrei preso più voti se avesse fatto più comizi - dice -. Grillo è importante, ma non è il movimento".
"Difficile dire quanto la politica nazionale e la nascita del governissimo abbia influito - commenta -. Certo l'immagine che danno di noi i media, parlando solo della diaria e mai dei tagli ai costi della politica, non ci aiuta". Nel pomeriggio dei risultati, tra i turisti incuriositi dell' albergo, un po' di confusione tra i portavoce - non c'é un capo - sulla linea da seguire, con De Vito chiuso ore in una sala con la compagna, la sorella il resto dello staff. E quando esce una prima volta per parlare viene rimandato indietro. "E' un risultato da cui ripartire, è lo zoccolo duro di una rivoluzione che è iniziata", dicono in molti. "Ha perso Roma, hanno vinto le clientele", dice l'ex candidato regionale Andrea Aquilino. Ma da domani potrebbe cominciare una resa dei conti nel Movimento romano.
(ANSA)
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