martedì 28 maggio 2013

Afghanistan: ordigno contro mezzo italiano, due feriti

I talebani hanno rivendicato l'attentato, compiuto ad una ventina di chilometri da Farah, zona turbolenta


 

Un ordigno e' esploso al passaggio di un mezzo di militari italiani, nell'ovest dell'Afganistan: due i soldati rimasti feriti. L'attentato è avvenuto ad una ventina di chilometri da Farah, una delle zone da sempre più turbolente dell'area affidata al controllo del contingente italiano. I militari coinvolti, che si trovavano a bordo di un blindato Lince, sono stati subito soccorsi ed evacuati.
I due soldati sono entrambi bersaglieri del 6/o reggimento di Trapani: hanno lesioni da schegge e, viene confermato in ambienti militari, non sono in pericolo. Uno dei due bersaglieri è residente a Trapani, l'altro a Villabate di Palermo.
L'attentato è avvenuto alle 8.50 locali (le 6.20 italiane) al passaggio di un convoglio composto da mezzi di militari italiani e dell'esercito afgano quando uno dei mezzi è stato investito dall'esplosione di un'autovettura civile.
Ad esplodere è stata dunque un'autobomba, presumibilmente azionata a distanza, mentre il convoglio si stava dirigendo da Farah a Bala Boluk. Del convoglio facevano parte militari italiani della Transition support unit south e soldati dell'Esercito afgano, l'Afghan national army.
I talebani afghani hanno rivendicato l'attacco sostenendo che "cinque italiani sono morti" e che l'attacco è stato compiuto "da un kamikaze". In un breve comunicato il portavoce degli insorti Qari Yousuf Ahmadi ha sostenuto che "l'attacco suicida" è stato effettuato alle 9,30 locali vicino a Bala Boluk.
Il ministro della Difesa Mario Mauro segue gli sviluppi della situazione ed è costantemente informato delle condizioni dei feriti, con cui cercherà di mettersi in contatto prima possibile. 

(ANSA)

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