martedì 2 aprile 2013

Fiumi in pericolo per residui di farmaci



Antistaminici i piu' letali per alghe e batteri del 'biofilm'






(Di Pier David Malloni)
ROMA - Un antiallergico puo' essere una manna per un naso che cola, ma se finisce nei fiumi puo' arrivare a disseccare anche il 99% del biofilm, lo strato di alghe, funghi e batteri che rende scivolose le rocce dei fiumi e che e' vitale per l'ecosistema. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Ecological Applications del Cary Institute of Ecosystem Studies di Millbrook, nello stato di New York, che lancia un allarme sulla crescente presenza dei residui farmaceutici nei fiumi di tutto il mondo.

Questo tipo di inquinamento, spiegano i ricercatori, e' dovuto primariamente a perdite di acque reflue da condotti obsoleti o fatiscenti, 'esondazioni' fognarie oppure agricole.

''Anche quando le acque reflue vengono filtrare attraverso gli impianti di filtraggio, i residui farmaceutici permangono perche' non ci sono ancora filtri adatti. Il risultato e' che i corsi d'acqua di praticamente tutto il mondo sono esposti a un cocktail di composti chimici che vanno dagli stimolanti agli antibiotici, dagli analgesici agli antistaminici''.

I ricercatori hanno studiato l'effetto di sei comuni farmaci su alcuni corsi d'acqua negli Usa, negli stati New York, Maryland e Indiana. I principi attivi analizzati sono stati la caffeina, due tipi diversi di antistaminici - usati per i bruciori di stomaco e per le allergie - e l'antibiotico ciprofloxacina: ''Ci siamo concentrati sulla risposta dei biofilm - spiega Emma Rosi-Marshall, l'autore principale - perche' anche se a occhio nudo non sembrano importanti sono in realta' delle comunita' complesse, composte da alghe, funghi e batteri che vivono e lavorano insieme. Nei corsi d'acqua il biofilm contribuisce a mantenere la qualita' dell'acqua riciclando le sostanze nutritive, cibo di diversi invertebrati che a loro volta nutrono gli animali piu' grandi''.

Secondo lo studio l'effetto peggiore sul biofilm e' quello del l'antistaminico difenidramina, quello per le allergie, capace di diminuire del 99% la fotosintesi all'interno del biofilm e di cambiare la tipologia dei batteri presenti. Anche gli altri principi attivi hanno mostrato un effetto, anche se di minore portata: ''La difenidramina e' un residuo abbastanza comune nei fiumi - spiega la ricercatrice - ed e' in grado di distruggere l'ecosistema dei fiumi''. A questo punto, conclude la ricercatrice, ''e' necessario capire anche come interagiscono tra loro le varie sostanze e soprattutto che effetto hanno questi cocktail di droghe sull'ecosistema e per questo saranno necessari ulteriori studi.

Quella che pero' e' ancora piu' necessaria e' una innovazione nel sistema di trattamento delle nostre acque reflue.

Attualmente solo una piccola frazione delle acque reflue mondiali viene trattata e le infrastrutture anche in molti Paesi sviluppati sono ormai obsolete''.

(ANSA(

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