domenica 10 febbraio 2013

Mps, Tar a ministero: subito atti su Monti bond


Il Tar del Lazio ha chiesto al ministero dell'Economia di depositare subito gli atti sul via libera ai cosiddetti 'Monti-Bond' per 3,9 mld


 L'ingresso di Monti di Paschi di Siena

LEGALE VIGNI, E' TUTTO SECRETATO  - "E' tutto secretato, non possiamo dire niente". Così Franco Coppi, uno dei difensori dell'ex dg di Bmps, Antonio Vigni, al termine dell'interrogatorio durato circa otto ore. Vigni alle domande dei giornalisti non ha risposto e poi, insieme ai suoi legali, è salito su un taxi ed ha lasciato la procura.Dalla procura, si è appreso in serata, era uscito intorno all'ora di pranzo Alessandro Daffina, rappresentante della Rothschild. Complessivamente Antonio Vigni é stato davanti ai pm 16 ore, oltre alle 8 di oggi già mercoledì scorso aveva risposto, sempre per 8 ore, ai pm titolari dell'inchiesta sull'acquisizione di Banca Antonveneta da parte di Monte dei Paschi di Siena. Non è ancora chiaro se l'ex dg dovrà presentarsi nuovamente davanti ai magistrati.
TAR A MINISTERO: DIA ATTI SU VIA LIBERA - Il Ministero dell'Economia dovrà depositare sollecitamente "ogni e qualsiasi atto, nessuno escluso emesso dalle Autorità e/o Organi nazionali e comunitari" che si riferisca alla vicenda del via libera ai cosiddetti 'Monti-Bond' per 3,9 miliardi in favore di Monte dei Paschi di Siena. Lo ha deciso il Tar del Lazio. Il provvedimento della III sezione del Tar presieduta da Franco Bianco fa seguito all'audizione del 2 febbraio scorso disposta dal Tar per sentire il Codacons (che ha presentato ricorso) e tutte le parti in causa. Con il decreto in questione, il Tar ha considerato inoltre che "ai fini della pronuncia cautelare collegiale (già fissata il 20 febbraio ndr), necessita acquisire documentati chiarimenti in ordine ai punti controversi messi in discussione dal ricorso. Allo scopo "può utilmente provvedersi mediante l'audizione diretta, dinanzi al Collegio, dei rappresentanti delle parti già comparse all'audizione presidenziale, ed in particolare il Direttore del Dipartimento competente del Ministero dell' Economia e delle Finanze, il Presidente del Monte Paschi di Siena, il Direttore Generale ed il Responsabile del Servizio di Vigilanza della Banca d'Italia, o loro delegati, presenti i rispettivi difensori e/o tecnici di fiducia". Si ricorda che, nel corso dell'audizione già effettuata, il difensore della Banca d'Italia, per quanto attiene agli atti di propria competenza, aveva rappresentato l'ostacolo al deposito di alcuni documenti sui fatti di causa, in quanto coperto da segreto di ufficio. Tutte ragioni per le quali, il presidente della III sezione del Tar ha disposto: che il Ministero dell'Economia adempia agli incombenti istruttori indicati, e che il Codacons e tutte le parti interessate con il ricorso compaiano dinanzi al Collegio il 20 febbraio alle 17.00 "per fornire chiarimenti sui punti controversi messi in discussione dal ricorso". Il Codacons intanto ha comunicato di aver chiesto all'Unione Europea di revocare – si legge in una nota - il nulla osta al prestito perché la banca avrebbe taciuto agli organi di vigilanza elementi essenziali che impedivano di ottenerlo, proseguendo la sua azione a tutela di correntisti e risparmiatori Mps che, attraverso l'associazione, hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo penale. "Siamo molto soddisfatti per la decisione del Tar – ha spiegato il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi – perché finalmente si farà chiarezza fuori dalle segrete stanze di palazzo e i cittadini potranno direttamente valutare se sia giusto o meno dare 3,9 miliardi di euro, pari all'Imu sulla prima casa, per sanare buchi e deficit di privati banchieri".

CODACONS, TAR LAZIO RESPINGE OPPOSIZIONE BANKITALIA - "Il Tar del Lazio ha rigettato l'opposizione della Banca d'Italia, ordinando di depositare immediatamente il parere del Direttorio del 27 gennaio e tutti gli atti del procedimento relativi al prestito da 3,9 miliardi di euro concesso a Mps". E' quanto rende noto il Codacons in un comunicato, sottolineando che in questo modo saranno "svelati i segreti di Mps anche per i cittadini correntisti e azionisti". Il Ministro dell'economia Grilli - spiega il Codacons - "dovrà ora provvedere al deposito dei documenti prima del 20 febbraio, quando cioé il Tar deciderà se bloccare il maxi prestito all'istituto di credito". Il Tar ha inoltre "convocato per il prossimo 20 febbraio il Presidente di Mps, assieme al Direttore Generale ed al Responsabile del Servizio di Vigilanza della Banca d'Italia", si legge nel comunicato dell'associazione dei consumatori. Lo stesso Codacons ha intanto chiesto all'Unione Europea di "revocare il nulla osta al prestito perché la banca ha taciuto agli organi di vigilanza elementi essenziali che impedivano di ottenerlo, e prosegue la sua azione a tutela di correntisti e risparmiatori Mps, che attraverso l'associazione hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo penale".

(ANSA)

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