giovedì 28 febbraio 2013

L'universo? Come Matrix, un'illusione


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Il mondo potrebbe essere nulla di più di una finzione virtuale generata da un computer. Lo sostiene un eminente astronomo britannico

L'universo? Come "Matrix": tutta una finzione. A una simile ipotesi era già arrivato "Deep Thought", il supercomputer frutto della fantasia dell'autore di fantascienza Douglas Adams. Questa volta però a sostenere ciò che potrebbe sembrare un'eresia scientifica è nientemeno che Martin Rees, un uomo le cuicredenziali scientifiche sono fuori discussione: è infatti professore di astronomia all'università di Cambridge nonché membro della prestigiosa Royal Society inglese. Secondo l'eminente scienziato, "la vita, l'universo e tutto il resto" potrebbero non essere che il prodotto generato da un computer. Come in Matrix per l'appunto.

Lo studioso sostiene in un articolo del "Sunday Times" che "nei prossimi decenni i computer si saranno evoluti e saranno in grado di simulare non soltanto dinamiche molto semplici, bensì interi mondi completi di ogni dettaglio. Se la tendenza continua, possiamo immaginare computer capaci di simulare universi tanto complessi quanto quello in cui ci troviamo".

Per Rees, i recenti sviluppi della tecnologia informatica rimettono sul tappeto un'antica riflessione filosofica: il mondo che percepiamo è realtà oppure si tratta solo di una raffinatissima illusione virtuale? Sono milioni le persone rimaste affascinate dalle avventure metafisiche di Neo-Keanu Reeves in "Matrix", e tra loro numerosi filosofi e uomini di scienza.

Nonostante l'esternazione dell'astronomo inglese sia soltanto un'ipotesi provocatoria, il sasso è stato lanciato e nello stagno l'onda d'urto si fa sentire: l'idea del mondo alla "Matrix" è diventata oggetto di dibattiti e accese discussioni. Tra i sostenitori c'è il fisico australiano Paul Davies che, in una intervista al "Sydney Morning Herald", ha raccontato come la scienza "stia tentando ciò che si è potuto vedere in Matrix: vivere in una simulazione".

Tra i compagni di cordata di Rees figura il professore di scienze matematicheJohn Barrow, la cui posizione in merito alla questione è semplice: l'universo funziona secondo un delicato equilibrio in grado di consentire l'esistenza di varieforme di vita, ma basterebbe alterare anche leggermente questo stato per rendere impossibile il mondo che conosciamo. Che l'universo sia un'illusione, nessuno lo può affermare con certezza. Tanto vale però viverlo come se fosse reale, perché è l'unico che abbiamo. E su questo tutti sono d'accordo.

23  novembre  2004
 Michel Paganini

www.libero.it

 

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