venerdì 3 febbraio 2012
Corte internazionale di giustizia: nessun indennizzo alle vittime naziste
L'Italia ha violato i suoi obblighi di diritto internazionale nei confronti della Germania ammettendo richieste di indennizzi a Berlino per le vittime dei crimini di guerra nazisti. Lo ha stabilito la Corte internazionale di giustizia dell'Aja. «La Corte ritiene che l'azione dei tribunali italiani di negare l'immunità costituisca una violazione dei suoi obblighi nei confronti dello Stato tedesco».
Lo scontro legale era scoppiato nel dicembre 2008 quando Berlino aveva presentato ricorso contro una sentenza della Corte di Cassazione italiana di due mesi prima che aveva riconosciuto ai familiari di alcune vittime dei crimini del Terzo Reich il diritto a ricevere indennizzi individuali da parte della Germania.
Per la Germania quella sentenza, che aprì la strada a una valanga di richieste di indennizzi di parenti di vittime delle stragi naziste, violava la Convenzione dei Vienna del 1961 e il Trattato di pace stipulato con l'Italia. Secondo il governo tedesco la richiesta di indennizzi per fatti avvenuti tra il settembre del 1943 e il maggio 1945 violava «l'immunità giudiziaria» di cui gode la Germania moderna. Per l'Italia, invece, si tratta di «crimini internazionali» che hanno una precedenza rispetto alle immunità nazionali.
Nel luglio 2010 la Corte internazionale dell'Aja aveva già respinto con 13 voti su 14 come «irricevibile» il ricorso dell'Italia che chiedeva alla Germania di pagare gli indennizzi per le vittime di crimini nazisti decisi dai suoi tribunali.
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