Dopo il gol di Mario Basler nel primo tempo, il Bayern Monaco di Ottmar Hitzfeld era ormai pronto a festeggiare la Champions League, per un trionfo che mancava nella massima competizione europea da ben 23 anni.
Poi però Sir Alex Ferguson, dopo che nel corso della partita aveva già dovuto fare a meno della coppia Keane - Scholes che aveva fatto le fortune del suo Manchester United, decise di giocarsi il tutto per tutto nei minuti finali, in uno scenario obbligato che lo vede ricorrere alle migliori risorse in uscita dalla panchina.
All'improvviso, una finale che sembrava ormai indirizzata verso Monaco di Baviera cambiò subito scenario, quando Teddy Sheringham, uno dei migliori calciatori in Premier League sulle palle inattive, la pareggiò al 91° minuto.
E se già questo pareggio era stato inatteso nella sua straordinarietà, lo fu ancora di più ciò che successe al 93° minuti, quando l'altro panchinaro, Ole Gunnar Solskjær, siglò un gol ancora più inaspettato, ancora più folle e ancora più ricolmo di epicità.
All'improvviso il Manchester United di Sir Alex Ferguson, che fino a quel momento sembrava sul punto di crollare inesorabilmente, si ritrovo in due in minuti in Paradiso, di fronte ad una delle imprese più memorabili della storia della Champions League.
25 anni fa, andava in scena una delle rimonte più memorabili della storia del calcio, tutt'oggi difficile da replicare in tutta la sua epopea.
Gabriele Gilli ✍🏻
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