E non ce ne fregava nulla se gli altri dicevano che quel trofeo non contava nulla, perché lo sapevamo che, sotto sotto, gli stava scoppiando il fegato.
Perché un trofeo qui vale più di dieci da altre parti, perché ci vedevano così felici dopo anni di delusioni.
Era l'inizio di un percorso bellissimo, quel percorso che ci avrebbe portato a giocare un'altra finale l'anno successivo, quel percorso che solo la UEFA ed il suo sicario designato Anthony Taylor potevano interrompere.
Non eravamo i più forti del mondo, non era il trofeo più prestigioso, e lo sapevamo.
Ma eravamo così contenti perché, consapevoli di tutti i nostri limiti, sapevamo che quei ragazzi avevano dato il massimo.
Avevano sputato il sangue sul campo, ci avevano lasciato cuore e polmoni, per renderci di nuovo grandi.
Non scorderemo mai quella squadra, quel gruppo di ragazzi, che non erano Cafù, Totti, Batistuta ed Emerson, ma erano disposti a distruggersi l'anima per un metro di campo.
Tirana, 25 Maggio 2022.
Eravamo di nuovo grandi.
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