A Rui Patricio potrebbe non fregare nulla.
Perché è all'ultimo anno di contratto, e se la Roma arrivasse in Champions, lui probabilmente nemmeno la giocherebbe.
Perché ha fatto una grande carriera, ha vinto ed ha addirittura una statua dedicata nel suo Paese, altro che una vittoria a Udine.
Perché ormai ha perso il posto da titolare, e non lo riconquisterà più.
E invece eccolo, al gol di Bryan, esplodere di gioia, esultare con i suoi compagni, abbracciare Daniele, l'allenatore che, fino a prova contraria, lo ha relegato in panchina.
Rui è stato un grande portiere, ed è grazie alle sue parate se siamo usciti vittoriosi dalla notte di Tirana.
Ma, soprattutto, è un grande uomo e un grande professionista, e questo va oltre qualche sbavatura o incertezza.
Questo, noi non lo dimenticheremo mai.
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