Il Romanista (G.Fasan)
Non è rimasta inosservata l’anomalia di quanto accaduto, nel giorno della Liberazione, nel recupero dei 20’ di Udinese-Roma, con Pairetto protagonista
La Roma ha vinto a Udine all’ultima palla? Nì. La Roma ha vinto a Udine nei minuti di recupero, i famigerati 4 concessi dal signor Pairetto di Torino. Non è rimasta inosservata l’anomalia di quanto accaduto, nel giorno della Liberazione, nel recupero dei 20’ di Udinese-Roma, sospesa il 14 aprile scorso per il malore di Ndicka. Ve la spieghiamo in termini tecnici e torneremo anche sulla domanda iniziale.
A dire il vero la stortura prodotta dalla pur legittima discrezionalità dell’arbitro dell’incontro non è rimasta inosservata solo ai romanisti, ma anche agli anti-romanisti (gli dedicheremo qualche riga più avanti), seppure all’inverso, anzi, nel metaverso. Come avete letto sul Romanista, nella gara sospesa a metà mese per il dramma di Ndicka, poi fortunatamente rientrato, si era già accumulato un potenziale recupero di 2’30”. L’avevamo messo in chiaro (unici nella rassegna stampa del 25 aprile) perché il tema non era di poco conto in un mini-match fondamentale per la Roma, ma anche per l’Udinese. Sembra impossibile immaginare che un arbitro di Serie A possa dimenticare che nel secondo tempo della partita che ha sospeso poche settimane prima si fosse accumulato un tempo perso da recuperare, né è pensabile che possa aver deciso di non tenerne conto. Quel che è certo è che nel recupero “tanto al chilo” concesso da Pairetto non si è considerato il reale tempo di gioco disputato il 25 aprile: a fronte della rimanenza di 21 minuti si è giocato la metà: 13’ 20”. Il recupero di 4 minuti concesso da Pairetto, che pure ogni perdita di tempo faceva segno che avrebbe recuperato, ha significato che nella gara di giovedì ha voluto allungare il match di solo 1’ 30”. D’accordo, nel calcio non è previsto il tempo effettivo, ma si può sostenere che se avesse concesso 8 o 9 minuti non si sarebbe certo gridato allo scandalo. Eppure lo scandalo è stato assegnarne solo 4.
E veniamo agli anti-romanisti col maalox: il doppio calcio d’angolo battuto da Dybala che ha portato al gol di Cristante è arrivato tutto nel minuto 95’, obiezione: tempo più che scaduto. Respinta: De Rossi effettua il cambio di El Shaarawy per Karsdorp al 93’ e quindi, per prassi, si aggiungono almeno 20 secondi in più. Quando batte Dybala il secondo angolo? A 94’ 22”. E allora, diciamola tutta, se avesse fischiato dopo l’esultanza dei giallorossi per il volo di Cristante sarebbe stato coerente con la sua scelta anomala di concedere 4’. Ma un po’ incredibilmente Pairetto sconfessa se stesso e non solo fa ripartire i bianconeri, ma fa giocare addirittura fino a 96’ 19”, concedendo all’Udinese un altro attacco di 30” (dalla ripresa del gioco avvenuta al 95’ 50”). La Roma ha vinto a Udine, ma non all’ultima palla, come avrebbe dovuto essere, secondo Pairetto. Chissà cosa gli sia passato nella testa. Noi, intanto, gli consigliamo di cambiare l’orologio.
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