-Nuccio Franco-E’ quanto successo a Sesto S.Giovanni nell’hinterland milanese, dove l’attivazione di un corso per donne islamiche (e non) è diventato subito terreno fertile per ogni sorta di polemica.
Organizzato dalla piscina Olimpia, già assurta agli onori della cronaca per essere stata negli anni ’50 tra le prime ad aprire ad uomini e donne, la cosa non è andata affatto giù al centrodestra che per voce di Viviana Beccalossi, Assessore regionale in quota FdL – An ha etichettato la circostanza come “classico esempio di discriminazione all’incontrario”.
Di parere opposto Giorgio Oldrini, presidente della Polispostiva Geas, che ha in gestione le piscine comunali e la cui sezione nuoto ha accolto la richiesta del Centro islamico sestese di poter organizzare il corso che ha affermato come si tratti di un “momento di aggregazione per chi, spesso, è isolato ”.
Da sottolineare che anche all’interno della Polisportiva c’è stato un vivace dibattito tra favorevoli e contrari, visto che nemmeno gli istruttori potranno essere uomini.
A partire da gennaio, il corso si svolgerà il lunedì mattina e sarà obbligatorio indossare costumi che rispettino in toto la morigeratezza imposta dalla cultura islamica
Dal Centro islamico sestese fanno notare come questo sia il secondo anno di svolgimento del corso. “Lo scorso anno abbiamo provato in maniera del tutto sperimentale. Eravamo in otto, dai 20 anni in su”, spiega Sabrina Ddoulmadji. “Molte sanno già nuotare e vengono per fare le vasche in libertà, altre come me stanno a galla e infine ci sono quelle che devono imparare per motivi di salute. Al di là delle bracciate,stare in piscina rappresenta un’opportunità di integrazione anche tra tunisine, marocchine, egiziane regalandosi una mattinata in completo relax”.
Nel cassetto, tante idee, prosegue. “Ci piacerebbe organizzare una sorta di domenica rosa permanente, con tante iniziative diverse. Inoltre, da tempo abbiamo provato a creare un vero e proprio corso annuale con il Geas Nuoto, ma a oggi non ci siamo ancora riusciti. Non è detto che in futuro non si possa fare. Per ora siamo molto contente di avere questo spazio in piscina riservato a noi”.
Tuttavia e nonostante le rassicurazioni di rito, la polemica non si placa arrivando ad insinuarsi anche nel centrosinistra dove se il Sindaco Chittò liquida la questione come marginale rispetto all’impegno che il Centro islamico sta mettendo in campo per ben altre battaglie (condanna delle azioni dell’Isis e di tutte le attività terroristiche), il resto del Pd boccia decisamente l’iniziativa.
E lo fa attraverso le pesanti parole dell’ex senatore ed attualmente Assessore del Comune di Sesto,Vimercati che afferma testualmente : “Il corso di nuoto per sole donne è una vergogna per il Geas che l’organizza e una vergogna per il comune che mette a disposizione un impianto comunale. Di questo passo accetteremo la sharia: l’integrazione è un’altra cosa”.
Alle parole di Vimercati fanno eco quelle di Loredana Pastorino, Consigliere comunale ma anche dirigente della Polisportiva Geas che dal suo profilo Facebook dichiara di “non condividere la scelta di organizzare un corso per sole donne, musulmane e non, vietando l’accesso in piscina a istruttori uomini: sono contro ogni forma di discriminazione”, aggiungendo poi come la società, che quest’anno festeggia i suoi 60 anni di attività, abbia sempre fatto “scelte coraggiose, unendo passione sportiva e impegno sociale, ponendo grande attenzione all’emancipazione sportiva al femminile”.
Una voce fuori dal coro,invece, quella di Graziano Modesto Camanzi:“Ma non è che state esagerando con la polemica? Sembrate voi in guerra l’un contro l’altro… Tra le altre cose sul giornale ho letto che la stessa iniziativa è stata già fatta lo scorso anno e non mi pare di avere visto Sesto sottosopra per questo…”
http://www.articolotre.com/2014/10/un-corso-di-piscina-per-sole-donne-scoppia-la-polemica/
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