sabato 4 ottobre 2014

PARIGI CONDANNA A MORTE L’EURO


La Francia ha condannato a morte l’euro. L’annuncio che non rispetterà i sacri parametri di Maastricht significa mettersi fuori dalla moneta unica. Per quest’anno Parigi prevede un deficit del 4,4%, il 4,3% nel 2015 e 3,8% nel 2016. 3% addio. Tutto questo senza chiedere permessi a nessuno nè temendo le minacciose letterine affrancate a Francoforte, a Berlino o a Bruxelles. Non è la prima volta che il cammino dell’Unione europea finisce impantanato nella Senna. Era già successo con il referendum del 2005 che aveva bocciato il Trattato di Lisbona contenente il testo della futura Costituzione degli Stati Uniti d’Europa. Il voto negativo dei francesi aveva fatto saltare l’unione politica. L’annuncio di queste ore condanna a morte anche l’unione monetaria.
Il governo di Parigi ha fatto gli interessi del proprio Paese e non quelli degli altri, rifiutandosi di perseguire politiche economiche completamente errate. Esattamente l’opposto di noi italiani che con Monti prima e Letta dopo abbiamo fatto a gara di zelo per obbedire agli ordini di Berlino. La Francia ha fatto sapere che “il governo, assumendosi la responsabilità di bilancio respinge l’austerità”. La Merkel ha risposto con la solita arroganza, ha alzato il ditino inquisitore per ricordare agli indocili francesi che gli esami non sono ancora finiti. Un ammonimento anche per i discoli italiani che, annunciando il rinvio del pareggio di bilancio avevano dato qualche segno di insofferenze (senza toccare però il 3%).
Dopo sei anni di recessione è difficile tenere l’ordine. Tanto più che grazie alla moneta alcuni Paesi, come la Germania, si sono arricchiti. Altri, come Francia, Italia, Spagna, Grecia e Portogallo, sono diventati molto più poveri.
Parigi ha finalmente reagito riprendendosi la sovranità per gestire il debito e far fronte alle reali esigenze del Paese e non gli assurdi diktat della Troika. I francesi non sono disponibili come gli italiani a convivere con una politica di austerità di lungo periodo che ha distrutto risorse enormi facendo precipitare l’Europa nella più devastante crisi dal dopoguerra. Ancora una volta, come sempre nella storia recente, tocca ai francesi prendere in mano la spada per tenere l’Europa indenne dall’egemonia tedesca. Stando così le cose per l’euro è cominciato il conto alla rovescia. Non ci stancheremo di ripetere che, ora più che mai, i politici devono progettare l’uscita ordinata. Altrimenti sarà il caos.

http://uneuropadiversa.it/parigi-condanna-morte-leuro/

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