-Redazione- Il governo francese si ribella all'Europa e rifiuta di adottare nuove misure di austerità, prevedendo nella legge di bilancio, un deficit che quest’anno si attesterà al 4,4% del Pil, e appena sotto, al 4,3%, l’anno prossimo e via via, a scendere, fino al 2019, quando, finalmente, si dovrebbe registrare il pareggio del bilancio.
Poco importa, dunque, che Parigi avesse precedentemente promesso di scendere sotto il 3% già dalla fine di quest'anno. "Abbiamo preso la decisione di adattare il passo di riduzione del Pil alla situazione economica del Paese", ha spiegato il ministro delle Finanze, Michel Sapin. "La nostra politica economica non sta cambiando, ma il deficit sarà ridotto più lentamente del previsto a causa delle circostanze economiche".
Ovviamente, la decisione della Francia ha scatenato l'immediata reazione della Germania che, attraverso Angela Merkel, è tornata a ricordare come "I Paesi devono fare i loro compiti per il loro benessere", ha tuonato la Cancelliera. "Non siamo ancora al punto in cui si possa dire che la crisi è alle nostre spalle", ha aggiunto, sottolineando che "il patto di stabilità e crescita si chiama così perché non può esserci crescita sostenibile senza finanze solide".
Diversa però la posizione della Francia, che, come ha spiegato Sapin, "si è assunta le proprie responsabilità" in materia di conti pubblici e, dunque, ora, l’Unione europea "deve a sua volta assumersi le sue responsabilità, in tutte le sue componenti" di fronte alla scarsa crescita e al rischio deflazione. In particolare, lo devono fare "i Paesi in surplus", ha precisato, con esplicito riferimento alla Germania.
"Nessun ulteriore sforzo sarà richiesto alla Francia", ha concluso infine il ministro "perché il governo – assumendosi la responsabilità di bilancio di rimettere sulla giusta strada il paese - respinge l’austerità."
http://www.articolotre.com/2014/10/la-francia-si-ribella-alla-germania-niente-piu-compitini-respingiamo-lausterity/
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