Giovedì sera il solito Giuliano Ferrara, in un intervento a distanza all'interno del talk show "Virus", ha affermato di non aver conosciuto nemmeno un esodato, farneticando sulla flessibilità e chiedendo a un esponente di Sinistra Ecologia Libertà presente in studio quanto guadagnasse. Questo ha risposto 1.000 al mese e ha chiesto a sua volta a Ferrara di dire piuttosto lui quanto guadagnasse. Ferrara, sempre più magro e simile a un santone indiano, non ha ovviamente risposto. Ma che Italia spudorata è mai questa, che uno a cui i soldi escono dalle orecchie faccia i conti in tasca a un altro che di quei soldi, alle sue orecchie, non arriva nemmeno il tintinnio?
Un cannibale domanda alla sua vittima: "Perché mai mi provochi, costringendomi a mangiarti?" La vittima risponde: "Perché vedo che sei molto dimagrito e vorrei farti ritornare in salute". Basta con l'Italia buonista e masochista, è ora di diventare cattivi con i vecchi tromboni pontificanti, supponenti, arroganti che imperversano in video. Ne abbiamo ormai abbastanza. Si comincino a tempestare di proteste le redazioni televisive e telegiornalistiche quando si assiste a un'esibizione come quella del supponente Ferrara. Che recita ancora la parte del "Lei non sa chi sono io", e non deve spostare nemmeno il suo posteriore dalla sedia se è ospite di un programma televisivo della Rai: perché le servili telecamere della tv pubblica arrivano ogni volta comodamente da lui.
Che gusto vedere comunque l'elefantino messo alle corde dal topolino in studio.
Massimo Arcangeli
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