sabato 18 ottobre 2014

CALCIO DOTTO - E’ SOLO NAZIONOIA. SÌ, PORTIAMOCI A CASA I TRE PUNTI, SPEZZIAMO LE RENI AI MALTESI, DOPO AVER SCUDISCIATO QUELLE DELL’AZERBAIJAN, NAZIONI CALCISTICAMENTE PARAGONABILI A DUE PIDOCCHI SULLA GROPPA DI UN ELEFANTE

Conte aveva già firmato per il Milan. Non voleva la Nazionale. Sapeva che non era roba per i suoi denti. Ha sparato cifre e richieste molto esose, fiducioso di essere respinto. Ma Tavecchio e Lotito avevano bisogno di lui per nettarsi di certa lordura. E, dunque, eccoli qui, tutti prigionieri, uno dell’altro. Povera patria….. -


Giancarlo Dotto per Dagospia

E’ solo nazionoia. Sì, portiamoci a casa i tre punti, spezziamo le reni ai maltesi, dopo aver scudisciato quelle dell’Azerbaijan, nazioni calcisticamente paragonabili a due pidocchi sulla groppa di un elefante.

conteCONTE
Dopo la sbornia iniziale e nazionale, molto dovuta all’esserci finalmente liberati di quel mormone mattone di Prandelli, spedito a sfasciare i turchi, mai così felici da anni di bestemmiare un allenatore, Antonio Conte comincia forse a capire la noia e la fatica assoluta di fare da reggente di una squadra che non è club, ma nemmeno patria.

Uno strano pesce anche un po’ maleodorante, montato e messo insieme di tanto in tanto, che inutilmente tentano di arrapare ogni volta a furia di note mameliche; ma niente, solo noia, ad ammorbare una nazione che vuole solo l’ebbrezza forte dei suoi campanili e vive le lunghe soste internazionali come un piccolo lutto, una notevole tortura e, certo, un’insostenibile botta d’inedia.

ANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIOANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIO
Tutti a contare i giorni e le ore che ci separano dal nostro calcio di casa. Bisogna aspettare ogni quattro anni un mondiale per attizzare la molto occasionale baldoria di patria e magari essere presi a calci dalla Costarica.

Antonio Conte aveva già firmato per il Milan, prima di finire imbragato nella morsa dell’Agnelli. Non voleva la Nazionale. Sapeva che non era roba per i suoi denti. Ha sparato cifre e richieste molto esose, fiducioso di essere respinto. Ma Tavecchio e Lotito avevano bisogno di lui per nettarsi di certa lordura. E, dunque, eccoli qui, tutti prigionieri, uno dell’altro. Povera patria. 

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