Riccardo Gallo anti italiano
LETTERE E IDEE
replica al fondo di Ferruccio De Bortoli (Corriere 13 gennaio) in cui si criticava l' articolo scritto da Riccardo Gallo sul " Financial times " sulle privatizzazioni
CATTIVE ABITUDINI BIRICHINO CHI PASSA CON IL ROSSO Dino Martirano, nella cronaca del 3 gennaio, parla della "cattiva abitudine romana di passare con il rosso, intemperanza che ora costera' 100 mila lire". Leggendo, ho pensato a Toto' quando esclamava "Ah birichini!". La "cattiva abitudine" di molti automobilisti criminali e non solo "intemperanti" ha mandato e continua a mandare molte persone in ospedale o al cimitero alla faccia del codice della strada. Centomila lire, poi, mi sembran poche se paragonate all' ammenda per divieto di sosta. Non soltanto a Roma circolano criminali al volante ma anche nella civile Bologna e in tante altre citta' italiane. Giacomo Guilizzoni Bologna ENTE BIENNALE SCELTA MEDITATA NON DI BASSO PROFILO Gli articoli di Ernesto Galli della Loggia comparsi in questi giorni sul Corriere della Sera (7 e 11 gennaio) hanno aperto, in modo molto forte (con sviluppi anche acri), un dibattito che investe non solo la Biennale, ma anche altre istituzioni culturali. All' inizio degli anni Settanta, quando non esisteva uno Statuto "democratico" della Biennale (era ancora in vigore quello dell' epoca fascista) il Parlamento riconobbe a Cgil Cisl Uil, al personale dell' Ente, il ruolo avuto nel far cadere la vecchia struttura giuridica e nel promuoverne una nuova. A vent' anni di distanza dobbiamo riconoscere che molte speranze si sono rivelate infondate. A mio avviso anche la presenza del rappresentante dei dipendenti dell' Ente non si e' rivelata, nel complesso, positiva. Da questo, e da molte altre valutazioni, e' emersa in una parte maggioritaria del personale la valutazione che per la Biennale fosse necessario e urgente cambiare uno statuto ormai superato. Dovendo modificare in modo radicale lo Statuto, abbiamo scelto non un dipendente di ruolo (pur potendolo fare) ma un vero esperto di diritto, che fosse presente nel Parlamento. Abbiamo preso in considerazione varie ipotesi cercando una persona credibile, non un partito. Il consenso si e' raccolto su un nome molto stimato, autorevole, quello del professor Giugni. Credo che si sia trattato di una scelta meditata e non certamente di basso profilo. Adriano Donaggio Dipendente "La Biennale" PRIVATIZZAZIONI RICCARDO GALLO ANTI ITALIANO In un lucido articolo (13 gennaio) sulle privatizzazioni e sulla presentazione fatta a Londra martedi' scorso, il "Corriere" si e' chiesto quanto sia stato opportuno che io abbia scritto per il "Financial Times" lo stesso giorno un articolo critico, anti italiano, dove indicavo i limiti delle privatizzazioni parziali. Molti si sono anche chiesti dove mai fossi io, ex vicepresidente dell' Iri, repubblicano, quando gli enti accumulavano ingenti debiti. Rispondo con qualche aneddoto. All' inizio del 1988, essendo consigliere di amministrazione dell' Efim per il ministero del Bilancio, rilevai dal consuntivo 1987 . sul quale mi astenni . un' eccessiva crescita del capitale di funzionamento di gruppo. Dissi in consiglio a verbale: "E' possibile, anzi probabile che negli anni futuri queste giacenze eccessive si traducano in minusvalenze di magazzino e poi si trasformino in perdite". Nei mesi seguenti l' indebitamento finanziario dell' Efim si avvito' . Su "Il Sole 24 Ore" scrissi un articolo il 25 febbraio 1988 ("E per l' indebitamento dell' Efim il Governo rischia tante Finsider"). Il presidente dell' Efim Valiani e il vice presidente Mancini ritennero che quell' articolo guastasse l' immagine dell' ente e chiesero al ministro del Bilancio Colombo di intervenire. Il ministro scrisse prendendo le distanze dalle mie opinioni e chiese all' Efim ragguagli in merito. L' Efim relaziono' e il ministro si tranquillizzo' . Nei due anni successivi continuai, isolato, a non votare il bilancio e nel 1990 mi dimisi. Nel 1992 il governo Amato, di cui Emilio Colombo e' autorevole ministro degli Esteri, ha commissariato l' Efim. Il nostro Paese e la lira hanno subi' to per questa vicenda una grave caduta di credibilita' sui mercati finanziari internazionali, come ha ammesso a Londra il ministro Barucci. Feci male ad avvertire del pericolo? O invece e' stata grave l' ignavia di amministratori e governanti? Il 10 ottobre 1991, essendo da sei mesi vicepresidente dell' Iri, scrissi un articolo che il Corriere giustamente titolo' : "No, non basta preoccuparsi dell' immagine dell' Iri. Ci vuole una svolta storica nell' impresa pubblica". In esso giudicai per nulla punitiva un' eventuale trasformazione dell' Iri in Spa e auspicai che il Governo non desse nuovi fondi di dotazione. Per questo scritto il successivo 24 ottobre fui "processato" in consiglio dal rappresentante del ministero delle Partecipazioni Statali e dal presidente dell' Iri, che chiese a verbale le mie dimissioni. Invece, dopo nove mesi, l' Iri e' stato trasformato in Spa, il ministero e' stato abolito. Riccardo Gallo
Gallo Riccardo
Pagina 24
(18 gennaio 1993) - Corriere della Sera
(18 gennaio 1993) - Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/1993/gennaio/18/Riccardo_Gallo_anti_italiano_co_0_930118452.shtml
Nessun commento:
Posta un commento