C'è chi dice no. All'Ice Bucket Challenge, l'ormai notissima sfida per raccogliere i fondi a favore della Sla.
-Redazione- Tra famosi e non famosi di tutto il mondo – o quasi – la mania di gettarsi secchiate d'acqua gelata addosso ormai è diventata virale, tutti vogliono farne parte, tutti vogliono essere nominati.
La causa per cui l'Ice Bucket Challenge è stata lanciata è nobile, portare l'attenzione su una malattia neurodegenerativa come la Sla, sclerosi laterale amiotrofica, per sensibilizzare l'opinione pubblica e soprattutto per raccogliere fondi, attraverso le donazioni, per laricerca.
E grazie a questa campagna – che non poche polemiche, soprattutto in Italia, ha sollevato – negli Usa la Als, l’associazione americana che si occupa della ricerca per combattere la malattia, ha raccolto donazioni per 53,3 milioni di dollari tra la fine di luglio e il 22 agosto.
Un dato eccezionale, se si pensa che nel 2013, nello stesso periodo dll'anno, erano stati donati "appena" 2,2 milioni.
E grazie a questa campagna – che non poche polemiche, soprattutto in Italia, ha sollevato – negli Usa la Als, l’associazione americana che si occupa della ricerca per combattere la malattia, ha raccolto donazioni per 53,3 milioni di dollari tra la fine di luglio e il 22 agosto.
Un dato eccezionale, se si pensa che nel 2013, nello stesso periodo dll'anno, erano stati donati "appena" 2,2 milioni.
Tuttavia c'è qualcuno che ha detto no all'iniziativa. E' Pamela Anderson che sulla sua pagina Facebook e sull’account Twitter scrive: "Scusate, non parteciperò alla vostra sfida" e poi una fotografia con un cartello contro la sperimentazione sugli animali.
Sembra, infatti, che la Asl utilizzerebbe proprio test sugli animali per portare avanti le proprie ricerche. "Mi piacciono le belle sfide, ma non siamo allineati nei contenuti che vogliamo trasmettere". Quindi, a sua volta, la Anderson sfida coloro che hanno deciso di prendere parte all’Ice Bucket, chiedendo di "fermare la sperimentazione animale".
"L’associazione che combatte la Sla ha finanziato esperimenti in cui hanno perforato la testa dei gatti, gli hanno iniettato malattie, e li hanno costretti a correre in salita fino all’esaurimento", scrive l’attrice.
Fatti che, prosegue, l’hanno fatta riflettere, portandola ad "andare più a fondo nella questione".
Scarso, a suo giudizio, anche il risultato di questi esperimenti. "Nello scorso decennio– scrive – solo una decina di farmaci sono stati promossi alla sperimentazione umana, e a parte uno di questi, nessuno ha superato il test sull’uomo. Provare a curare malattie umane con vecchi e inutili esperimenti sugli animali – conclude – non è solo crudele, è una grave mancanza a chi ha disperatamente bisogno delle cure".
Fatti che, prosegue, l’hanno fatta riflettere, portandola ad "andare più a fondo nella questione".
Scarso, a suo giudizio, anche il risultato di questi esperimenti. "Nello scorso decennio– scrive – solo una decina di farmaci sono stati promossi alla sperimentazione umana, e a parte uno di questi, nessuno ha superato il test sull’uomo. Provare a curare malattie umane con vecchi e inutili esperimenti sugli animali – conclude – non è solo crudele, è una grave mancanza a chi ha disperatamente bisogno delle cure".
La Anderson ha concluso con un appello a donare fondi alle associazioni che utilizzano metodi di ricerca che non comportano test su animali.
Il post ha totalizzato migliaia di like e condivisioni, tuttavia molte sono state le critiche e l'ironia nei confronti dell'attrice; qualcuno le ha fatto notare che molti prodotti cosmetici vengono testati sugli animali e che il silicone usano negli interventi di chirurgia plastica a cui si è sottoposta, è stato sperimentato sugli animali.
http://www.articolotre.com/2014/08/pamela-anderson-fuori-dal-coro-contro-lice-bucket-challenge-sperimentano-su-animali/
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