BONITO NON E’ BOLLITO: NON HO MAI ACCETTATO DI SOVRINTENDERE UNA COMMISSIONE CHE SELEZIONI I “PITTORI” DI PIAZZA NAVONA - E ATTACCA MARINO: ‘’CI SONO A ROMA MOLTI GIOVANI ARTISTI DI QUALITÀ. PERCHÉ IL COMUNE ATTRAVERSO UN CONCORSO NON OFFRE A LORO SPAZI PER DEGLI STUDI?’’
Ancora: «Se il sindaco Marino da una parte ha reso pedonali anche i Fori, capirà che piazza Navona, piazza del Popolo, Trinità de’ Monti e Castel Sant’Angelo devono essere spazi pedonali dove non inciampare ogni metro in un cavalletto»….
Paolo Boccacci per Repubblica-Roma
«Ringrazio il presidente della Commissione Commercio Corsetti per il pensiero, ma non credo che io sia la figura adatta a sovrintendere una commissione che selezioni i pittori di strada che partecipano ad un bando per esporre a piazza Navona, ci vuole una decisione amministrativa».
E poi l’affondo: «Se il sindaco Marino da una parte ha reso pedonali anche i Fori, capirà che piazza Navona, piazza del Popolo, Trinità de’ Monti e Castel Sant’Angelo devono essere spazi pedonali dove non inciampare ogni metro in un cavalletto».
Il critico Achille Bonito Oliva, il padre della Transavanguardia, sulla proposta che arriva dal Campidoglio usa l’arma dell’ironia. «Non vorrei ripetere lo slogan reso famoso da un politico, ma tutto è avvenuto a mia insaputa, non sono stato contattato da nessuno, l’ho letto sui giornali».
Quindi entra anche nel merito. «Mi rendo conto» spiega «che esiste un problema, l’occupazione di suolo pubblico da parte dei cosiddetti gli artisti di strada. Ma io che considero l’arte un massaggio al muscolo atrofizzato della sensibilità collettiva attraverso opere che producano una sorpresa, una visione personale del mondo, in questo caso non li chiamo artisti, ma artieri, in quanto realizzano opere con le mani producendo dell’artigianato e la parola artigianato significa “arte già nata” e direi anche “arte già nota” in quanto riproduce un’iconografia che già appartiene alla storia dell’arte. Dunque non c’è novità, ma pura riproduzione che attiene solo alla tecnica esecutiva, anche rispettabile, come per le caricature fatte con brio attraverso un lifting formale della faccia di persone di passaggio».
Infine una proposta: «Ci sono a Roma molti giovani artisti di qualità. Perché il Comune attraverso un concorso non offre a loro spazi per degli studi? Come nel caso del Valle bisogna lavorare con chi crea sperimentazione».
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