Navigando in rete ho scovato uno scatto allo specchio di Oriana Fallaci che mi fa piacere condividere con voi. Poco altro da aggiungere. Lo trovo bellissimo, ci racconta di quando i selfie si chiamavano ancora autoscatti… E ci piacevano di più. Questa fotografia in bianco e nero vagamente sgranata ci riporta a un tempo analogico e lento, meditativo, a quando le foto si facevano pensandoci un po’ su. La Fallaci, prima donna italiana inviata di guerra, è qui altrettanto meditativa: la sigaretta nella mano sinistra, concentrata su quel che di se stessa vede, attraversata da chissà quali pensieri, a suggerirci un accenno di quell’ego che emerge in tutti noi posti davanti a uno specchio. E a una fotocamera.
Barbara Silbe vive e lavora a Milano. Scrive di arte, fotografia, tecnologia e cultura sulle pagine del quotidiano il Giornale, per il nostro mensile Style e per altre testate. Anche i suoi lavori fotografici seguono gli stessi percorsi e sconfinano spesso in altri. Collabora con Portfolio Mondadori ed è specializzata nel ritratto, nel reportage di viaggio e urbano.
http://blog.ilgiornale.it/silbe/2014/03/19/oriana-fallaci-questo-si-che-e-un-selfie/
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