“Al centro di questa iniziativa ci sono la comunità e le persone, il diritto allo studio e l’imparare facendo”. Le parole sono state scelte con attenzione e molta cura. Esprimono una cultura, una cultura forte che oggi non sembra aver quasi più rappresentanza politica. Eppure, a pronunciarle non è uno di quei maestri che ripensano l’apprendimento attraverso la terra, la sperimentazione del fare insieme, le passeggiate, i pennelli, gli esperimenti e i viaggi. No, sono le parole con le quali Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio e assessore alla Formazione, Ricerca, Scuola e Università, ha spiegato quello che ci è parso, insieme a un interessante utilizzo della leva della formazione per un primo approccio alla discussa questione del reddito di cittadinanza, il cuore del significato di Torno Subito, il nuovo bando che finanzia, in modo dignitoso e a fondo perduto, la formazione dei giovani sotto i trentacinque anni.
In un’aula giovane, gremita e attentissima, composta da ragazzi e ragazze evidentemente ansiosi di spolverare un bel sogno riposto nei cassetti, alla facoltà di Architettura di Roma Tre, Smeriglio e il presidente Nicola Zingaretti hanno raccontato gli obiettivi e la filosofia del bando, prima che alcuni dirigenti della Regione spiegassero in modo comprensibile e dettagliato come si fa a partecipare (tutte le informazioni sono ora su http://www.tornosubito.laziodisu.it/).
L’offerta del bando è chiara: la Regione si impegna a sostenere le spese (per i corsi, il vitto e l’alloggio, la mobilità e per il reimpiego delle competenze accumulate) per progetti di formazione – studio e/o lavoro – che prevedono circa otto mesi all’estero o in altre regioni e quattro mesi nel Lazio, per un massimo di 16 mila euro a persona (19/35 anni, studenti universitari oppure laureati non occupati). L’iniziativa è finanziata con risorse del Fondo Sociale Europeo – 5,4 milioni di euro – non utilizzate dalla precedente giunta, che rischiavano di tornare inutilizzate a Bruxelles. Le domande possono essere presentate entro il 5 maggio, a fine luglio saranno pronte le graduatorie. Da settembre si parte.
L’indennità prevista, ovvero il rimborso delle spese, è di fatto un esperimento di reddito minimoapplicato alla formazione. “In Italia, al momento, il reddito minimo non esiste e le Regioni non possono proporlo – spiega Smeriglio - Tuttavia, è possibile offrire strumenti che vanno in quella direzione, come Torno Subito”. Il contesto in cui questo strumento viene proposto è quello del viaggio, visto come palestra di apprendimento, come mezzo per conoscere il mondo e se stessi, come occasione di crescita individuale”. Una crescita, ha precisato Smeriglio, che sceglie con nettezza di valorizzare l’autonomia. I ragazzi sono chiamati a costruire il proprio progetto formativo. Viaggiare, dunque, anche per pensare la globalizzazione in modo differente, superando frontiere e provincialismi, e “senza il dominio della meritocrazia”. Un’affermazione, quest’ultima, che in tempi come questi non può che mostrarsi coraggiosa.
Si tratta, dunque, di individuare scuole, università, enti, ma anche imprese, Ong, associazioni e cooperative (fondamentali saranno le lettere d’intenti) presso le quali vivere un periodo di formazione, per poi reinvestire i saperi accumulati in realtà che hanno sede nel Lazio. “Un aspirante artigiano, ad esempio, potrebbe trascorrere del tempo nella bottega di alcuni pittori di un altro paese – ha detto Smeriglio – oppure una studentessa di pedagogia potrebbe recarsi per otto mesi in alcuni asili di Reggio Emilia e poi partecipare ad alcuni progetti per la scuola d’infanzia a Roma”.
A guardare i volti degli studenti e delle studentesse che hanno partecipato alla presentazione, c’è da scommettere che le domande di partecipazione saranno tantissime. Come le cartoline che Zingaretti ha chiesto sorridendo ai ragazzi di spedire.
http://comune-info.net/2014/03/torno/
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