Mentre in Italia il governo (dei banchieri) sta massacrando
i cittadini a suon di tasse, in Islanda, dove i banchieri che volevano
far pagare la loro crisi ai cittadini sono stati presi a calci nel
sedere, lo stato sta aiutando i cittadini ad uscire dalla crisi
pagandogli il mutuo! Una notizia, quella diffusa da Bloomberg che agli
italiani colpiti dalla crisi, abituati ad essere vessati, sembrerà un
sogno impossibile. Ma quando un governo
decide di operare per il bene dei cittadini è possibile anche questo. Il
governo islandese ha deciso di investire il 13% del PIL nazionale (come
se il governo italiano stanziasse circa 250 miliardi di euro) per
cancellare i mutui ipotecari dei cittadini in difficoltà: un’operazione
che riguarda un islandese su quattro! Dopo la grave crisi causata
dall’ingente debito estero contratto da politici e banchieri, i
cittadini islandesi sarebbero stati condannati a decenni di pesantissima
austerity se non si fossero ribellati, rifiutando di pagare; invece
oggi il paese si sta riprendendo, e con questa misura ha salvato la casa
di migliaia di famiglie, che sarebbero state altrimenti condannate a
perderla, esattamente come avviene in Italia, dove il governo sta
tassando i cittadini senza alcun ritegno, provocando un’ondata di
suicidi senza precedenti. Il signor Pierferdinando Casini dichiara che
“se Monti non avesse assunto questi provvedimenti i suicidi sarebbero
stati di più” mentre Monti evidenzia come in Grecia (dove è stata
applicata, in modo ancora più duro, la stessa “cura” imposta all’Italia)
“il numero dei suicidi è molto più elevato” (come dire che se facevamo
“quella fine li” sarebbe andata peggio di come sta andando. Ma nessuno
dice agli italiani che altre strade sono possibili! Perché anche se
l’Islanda è una piccola nazione, il “modello islandese” sarebbe stato
possibile applicarlo ovunque: Grecia, Portogallo, Irlanda, Italia…
ovunque! L’intervento del governo si è reso necessario in quanto la
maggioranza dei mutui dei cittadini islandesi erano stati contratti in
valute straniere, e a causa della svalutazione della “Corona islandese”
erano divenuti insostenibili. Fatto sta che il governo di un paese che
se avesse deciso di ripagare il debito come pretendevano le istituzioni
sovranazionali (BCE, FMI) e i governi britannico e olandese sarebbe
stato messo peggio della Grecia, ha investito il 13% del PIL per salvare
le case dei propri cittadini. Chi investe i soldi se ne deve assumere i
rischi, e come i cittadini che hanno “scommesso” sulla Parmalat e molte
altre aziende hanno perso i loro risparmi (anche se nel caso della
Parmalat sono stati frodati, in quanto i bilanci erano falsificati) è
giusto che coloro che hanno investito sulle nazioni sbagliate perdano i
loro soldi. Invece no. Per salvare le banche e garantire i profitti a
investitori (e speculatori) questi sono pronti a tutto…
Da: Staff nocensura.com
Elaborato dall’articolo di Bloomberg
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