Il vescovo antimafia che vuole abolire il padrinaggio nei battesimi: “Figura strumentalizzata dalla ‘ndrangheta”
-Redazione- La sua idea sta facendo non poco discutere. E' Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo diReggio Calabria, che, resosi conto di quanto sia importante in terra di 'ndrangheta la figura del padrino, ha proposto di eliminare questa figura dai battesimi e dalle cresime dei bambini della sua diocesi.
Troppe volte, d'altra parte, lo stesso ricoprirà il medesimo ruolo in un altro genere di battesimo, quello dell'affiliazione alla 'ndrangheta, quando l'individuo viene accompagnato all'interno dell'organizzazione criminale da un mentore, con cui intesserà un rapporto forte e intimo, addirittura più saldo e sacro che quello familiare. Indissolubile. E che, appunto, affonda le sue radici nell'infanzia del compare.
Tutt'oggi, in alcune zone della Calabria, il padrino prescelto per il battesimo di un bambino, bacia il neonato e inserisce nella sua culla un coltello. Se il piccolo gira la testa verso la lama significa che diventerà un mafioso, se la gira nella parte opposta viene considerato -nella sua valenza negativa- uno "sbirro".
Tradizioni, superstizioni e riti. Che sfruttano però la religione e i suoi sacramenti. Ed è per questo che Morosini ha proposto di abolire i padrinaggi "per ostacolare l'uso strumentale della Chiesa da parte della 'ndrangheta". Una sospensione che avverrebbe soltanto nella diocesi di Reggio Calabria e per un determinato lasso di tempo, probabilmente dieci anni, durante i quali entrerebbe in vigore una speciale legge ecclesiale. Il tutto con l'unico intento di recuperare l'autentico valore del padrinaggio, facendo sì che la mafia si allontani così dalla Chiesa e i suoi riti sacri.
http://www.articolotre.com/2014/07/il-vescovo-antimafia-che-vuole-abolire-il-padrinaggio-nei-battesimi-figura-strumentalizzata-dalla-ndrangheta/
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