«La Giordania è stabile ma temiamo per il futuro. Più dei terroristi dell’Isil abbiamo paura di chi li finanzia: Stati Uniti e Arabia Saudita»
by Massimiliano Di Benedetto«Per il momento la situazione in Giordania è stabile ma abbiamo paura per il futuro». Parla così a tempi.it padre Hanna Kildani, sacerdote giordano che ha vissuto anche in Palestina e Libano e che guarda con sempre maggiore preoccupazione all’avanzata dei terroristi islamici in Siria e Iraq. Avete paura che i terroristi possano invadere anche la Giordania? Certo, ma più degli estremisti noi temiamo i paesi che li finanziano. I terroristi islamici infatti non lavorano da soli: Turchia, Arabia Saudita e Qatar nella regione danno loro le armi. Anche Stati Uniti, Inghilterra e Francia li aiutano ed è questo quello che ci preoccupa di più. Come vivono i cristiani questa situazione? I cristiani, come il resto del paese, hanno fiducia nel governo e nell’esercito giordano. Noi siamo a tutti gli effetti cittadini giordani, quindi le cose a noi vanno bene quando vanno bene alla Giordania. I cristiani non sono diversi dagli altri e sono in pericolo tanto quanto i musulmani. La visita del Papa però ci ha dato forza e fiducia, perché si è visto che siamo un paese stabile. Il Papa ha ringraziato il vostro paese per quanto sta facendo per i rifugiati siriani. Quanti sono? Almeno un milione e per ora non hanno creato problemi sociali. Sono gente pacifica. Noi come Chiesa cattolica, attraverso la Caritas e altre agenzie, ci stiamo prendendo cura di loro: portiamo cibo, vestiti, riparo e medicine. La Chiesa sta facendo tutto quello che può per loro.
Vi aspettavate che la guerra siriana si estendesse all’Iraq? No, non ce lo aspettavamo ma io non parlerei di vera e propria guerra. Direi che c’è piuttosto un problema politico. Non c’è stata infatti una vera e propria battaglia tra esercito iracheno ed estremisti. Molte tribù e soldati sunniti si sono rifiutati di combattere e hanno aiutato gli estremisti per protestare contro il governo di Al Maliki. Penso che sia più questo il problema. I terroristi hanno già imposto la sharia a Mosul. Ai cristiani è stato imposto il tributo umiliante come nel settimo secolo. Sì, i terroristi hanno imposto la gizya, come già successo in Siria. Queste persone applicano una versione strettissima dell’islam e proprio per questo sono un vero pericolo non solo per i cristiani ma anche per tutti i musulmani. Tutti stanno pagando un prezzo per questa guerra. Che cosa spera per Iraq e Siria? Io spero che un giorno i paesi del Medio Oriente e quelli occidentali, che stanno aiutando i terroristi, decidano di essere parte della soluzione e non del problema come adesso. Tutti infatti stanno sfruttando l’islam per obiettivi politici, come la conquista del petrolio e dell’energia che abbonda nella regione. È importante poi che l’Occidente rispetti le volontà dei popoli: in Siria ad esempio la maggior parte della gente è a favore di Assad. La rivoluzione forse all’inizio era popolare ma ora non lo è più, guidata com’è da organizzazioni terroristiche. Fonte: Tempi
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