martedì 1 luglio 2014


Gay Pride a Perugia, bar dice no alla locandina dell’evento: scatta il boicottaggio

Gay Pride a Perugia, bar dice no alla locandina dell’evento: scatta il boicottaggio

by Chiara Comini

Accade a Corso Cavour che sarà il teatro della prima notte arcobaleno di Perugia e che precede l’apertura Pride Village al Frontone. Sulla rete impazzano le adesioni per il boicottaggio… ma il locale respinge le accuse e parla di incomprensione - di Nicola Bossi -   E’ nato, in piccolo, un altro caso Barilla con tanto di boicottaggio a Perugia. I protagonisti sono gli attivisti per i diritti civili e per l’orgoglio Lgtb (gay, lesbische, transessuali e bisessuali) e un noto locale – il Nanà – di Corso Cavour che fino a ieri era si era sempre segnalato per l’accoglienza e per un personale che, ad onor del vero, è tutt’altro che contrario e ostile a queste tematiche. Tutta colpa di una locandina- per l’apertura del Gay Pride a Perugia che va sotto il nome di Pride Village al Frontone – che non è stata attaccata sulla vetrina del locale. I proprietari hanno ribadito a tutti i clienti che c’è stata una incomprensione, che tutto era pieno (sono solito mettere solo poche locandine) e che non ci sono discriminazione tanto è vero che c’è la locandina bene in vista della prima notte bianca-arcobaleno che è l’inizio dei tre giorni per i diritti civili dei gay a Perugia. Gli attivisti dicono che si sarebbe detto no alla locandina con tanto di frase….”quella roba lì no”. Alla fine la pubblicità del Pride Village non è stata “autorizzata”. Morale dalla favola, come per Barilla, come per tanti altri casi più, è scattato un tam-tam che invita al boicottaggio del locale. D’accordo con questa linea anche uno degli storici attivisti dell’ Omphalos, Stefano Bucaioni, che sulla fan-page del Nanà così scrive: “Non esporre la locandina del Perugia Pride Village è una scelta legittima. Come legittimo è l’invito a chi invece ha a cuore i diritti di tutti a non frequentare più il vostro bar/ristorante. Per coerenza dovreste rimanere chiusi durante la mezzanotte arcobaleno, che è organizzata anche in onore del Pride Village”.

Poi una pioggia di prese di posizione forti:”Pensavo di iniziare la mezzanotte bianca da voi…ma ho saputo che non avete voluto esporre le bandiere arcobaleno per i diritti di tutti…liberi di farlo…io libero di andare altrove, venerdì e tutte le volte che sarò in borgo XX giugno…buon disagio”. E ancora: “La locandina del #Pride no, ma i nostri soldi non ve facevano tanto schifo, evè? P.S: la mezzanotte non è bianca, è RAINBOW!”. La notizia del commento omofobo spero vi costi cara, non in termini di coscienza, non sia mai ma in termini di soldi, quello è un concetto di facile comprensione. Boicotto Nànà”. C’è addirittura chi tra i clienti è convinto che incomprensione non c’è stata ma è stato detto no alla locandina per precisi ideali: “Quelle cose lì”?! Ma non era meglio che ve stavate in cucina a cucinà?! I vostri commenti rendono Nànà un posto da evitare e ovviamente lo farò”. Come sempre il lettore formerà il proprio giudizio. Questi sono semplicemente i fatti. C’è da dire che ci sono anche clienti che difendono il locale spiegando che si è fatto un caso su una semplice incomprensione.   FONTE 

http://www.losai.eu/gay-pride-perugia-bar-boicottato/

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