sabato 27 aprile 2013

Satelliti, la propulsione diventa green grazie agli insetti


Il progetto ha preso il via gennaio 2013 e durerà tre anni

  • Le competenze chimiche dell’Ateneo di Pisa saranno messe al servizio del progetto PulCheR. Obiettivo: rivoluzionare i sistemi finora utilizzati per la propulsione spaziale
Biomimesi: con gli insetti la propulsione dei satelliti diventa green(Rinnovabili.it) – I sistemi propulsivi potrebbero prendere spunto dagli insetti per rendersi ancora più efficienti ed ecologici. Un team di ricercatori dell’Università di Pisa sta studiando un modo perrivoluzionare l’alimentazione di sonde e satelliti spaziali ed è proprio all’entomologia che ha affidato il proprio approccio biomimetico. Grazie al progetto europeo PulCheR (Pulsed Chemical Rocket with green high performance propellants), finanziato con circa due milioni e mezzo di euro nell’ambito del 7° Programma Quadro, ALTA SpA (spin-off dell’Università di Pisa), il Dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Ateneo e altri sette partner hanno messo insieme le rispettive competenze per studiare come “ripulire” la propulsione spaziale. “Le competenze chimiche all’interno del progetto riguardano la progettazione e la preparazione di catalizzatori adatti a propulsori sia monopropellente che bi-propellente”, ha spiegato la professoressa Daniela Belli dell’Università di Pisa, che lavora a PulCheR insieme al professor Luca Labella con la collaborazione della dottoressa Sara Dolci.

Nel dettaglio, il progetto, che ha preso il via a gennaio 2013 e durerà tre anni, mira a sviluppare razzi in grado di funzionare con propellenti più ecologici rispetto a quelli attualmente usati (alcuni dei quali, come l’idrazina, hanno un alto potenziale tossico e cancerogeno) pur mantenendo elevate le prestazioni del motore. In loro aiuto viene il coleottero bombardiere, un insetto dotato di un particolare meccanismo di difesa: se disturbato espelle in modo esplosivo un miscuglio di sostanze irritanti derivate dalla decomposizione dell’acqua ossigenata prodotta da ghiandole addominali. “Con PulCheR – ha concluso Daniela Belli -, vogliamo realizzare un sistema di propulsione analogo in cui la spinta sia generata da tanti piccoli impulsi che si ottengono iniettando a bassa pressione e ad alta frequenza i propellenti nella camera di combustione“.

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