Negli anni, per il suo impegno, la grinta e la grande abnegazione, si è guadagnato il soprannome di “Sceriffo”. Un nomignolo che porta con lo stesso orgoglio con cui indossa la fascia in quel torneo. È la stella d’oro che si appunta al petto dopo una carriera di sacrifici. Tatabánya, Chmel Blšany: non conta la caratura dell’avversario, quanto la voglia di dare tutto per dei colori che sente suoi sin dal primo giorno. Anche per questo è tanto amato dai compagni e dai tifosi bresciani. Maglia numero 13 sulle spalle, Mero è la chioccia dei tanti giovani che gli giocano accanto e il Brescia passa di slancio i due turni che lo separano dalle finali. La doppia sfida decisiva sarà con il Paris Saint Germain, un’opportunità davvero affascinante per uno che ha giocato a lungo nelle serie minori – tra Casale, Crevalcore e Ravenna – e ora può finalmente dire la sua contro un avversario così importante. Nelle due partite contro i parigini – terminate entrambe in parità, ma il Brescia è sconfitto per la differenza reti – parte dalla panchina, ma ha comunque l’opportunità di entrare in campo per quasi mezz’ora nello 0-0 del Parco dei Principi. Un’esperienza davvero unica.
Oggi Mero avrebbe compiuto 50 anni. Lo abbiamo ricordato sul Guerin Sportivo, link in bio.
Nessun commento:
Posta un commento