sabato 25 maggio 2024

Ronaldo campione d'Europa

 


Negli anni abbiamo imparato a conoscere Cristiano Ronaldo come uno dei giocatori più emotivi ad aver mai giocato a calcio.

Questo perché, che vincesse o perdesse, Cristiano non solo è stato in grado di emozionare, ma anche di vivere ogni partita importante come se fosse l’ultima.


C’è però un momento nella sua straordinaria carriera che mi è rimasto più impresso rispetto a tanti altri.


È il 21 Maggio 2008 e ci troviamo allo Stadio Lužniki di Mosca, in Russia.

Manchester United e Chelsea si trovano ai rigori dopo aver disputato una partita senza esclusioni di colpi, in una finale che a prescindere dal risultato vedrà una squadra inglese tornare a vincere la Champions League.


Cristiano Ronaldo, nel momento in cui John Terry sta andando a calciare per i Blues, è distrutto.

Se l’inglese segna, il Chelsea vince la coppa e Cristiano Ronaldo passerà alla storia come colui che ha sbagliato il rigore per la sua squadra.


Nella sua testa sa che non importa essere stato di gran lunga il migliore in campo per i suoi, non importa se proprio lui ha segnato il gol del vantaggio Red Devils prima del pareggio di Lampard, e soprattutto non importa se i tifosi lo perdoneranno per il suo errore, perché lui stesso non si perdonerà mai.


Il destino però è dalla sua parte, perché John Terry scivola nel momento del calcio di rigore e colpisce il palo esterno dopo aver spiazzato van der Sar, sbagliando clamorosamente.

Cristiano tira un sospiro di sollievo, che diventerà gioia assoluta quando anche Anelka sbaglierà per i Blues, consegnando di fatto la coppa al Manchester United.


Appena Cristiano capisce tutto ciò, la prima reazione è quella di gettarsi a terra e scoppiare in un pianto liberatorio, perché il sogno di una vita è finalmente diventato realtà. 


Ogni campione nella storia di questo sport si è costruito grazie alle proprie esperienze, alle proprie vittorie e anche alle proprie sconfitte.


E 16 anni fa, Cristiano Ronaldo imparava forse la lezione più importante della sua carriera: quella di non mollare mai.


Il 21 Maggio 2008 CR7 si emozionava e ci emozionava, scrivendo il primo capitolo di una storia leggendaria.


Simone Giallini ✍🏻

Facebook 

Nessun commento:

Posta un commento