Quella dell'Atalanta è un'autentica impresa: bella, voluta, meritata e non casuale.
Per nulla.
E' un'impresa pazzesca e per spiegarla, bastano due dati:
1. Il Bayer Leverkusen nelle 51 partite precedenti, non aveva mai perso: 42 vittorie e 9 pareggi. Uno schiacciasassi. Perde la cinquantaduesima, la più importante.
2. L'Italia non vinceva l'Europa League dal 1999, venticinque anni fa (venticinque!) quando il Parma batté il Marsiglia a Mosca per 3-0. Quello era il Parma di Buffon, Thuram, Cannavaro, Veron, Chiesa e Crespo. Uno squadrone.
E' stata una vittoria strameritata, perché se nel tuo cammino batti due volte lo Sporting Lisbona, passi il quarto di finale con il Liverpool, resisti al Vélodrome e poi demolisci l'OM a Bergamo, per poi rifinire il tutto a Dublino, annientando senza storia il Bayer Leverkusen, c'è poco da dire. Solo applausi.
All'Aviva Stadium, partita magnifica di tutti, si parlerà (e giustamente) di Lookman, autore della tripletta e migliore in campo, ma quello forte e pronto davvero per i grandissimi palcoscenici è sicuramente Ederson, giocatore totale, uomo ovunque, sostanza ma anche tanta tecnica e carisma.
Il tutto, ricordiamolo con i conti a posto, un progetto virtuoso intrapreso da anni, uno stadio di proprietà e completamente ristrutturato, e risultati che arrivano ogni anno, con continui piazzamenti prestigiosi in Italia e in Europa, ed ora ecco anche il primo trofeo internazionale: l'Europa League.
Una società modello, da elogiare e da cui prendere esempio.
Complimenti all'Atalanta.
Chapeau.
- 𝐅𝐚𝐛𝐢𝐨 "𝐈𝐥 𝐂𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚" -
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