A rischio le forme di vita che popolano la zona mesopelagica
Il cambiamento climatico minaccia la vita nella zona crepuscolare degli oceani (fonte: Pixabay)
Entro la fine del secolo il cambiamento climatico potrebbe ridurre drasticamente le forme di vita presenti nella cosiddetta 'zona crepuscolare' (o mesopelagica) degli oceani: posta tra i 200 e i 1.000 metri di profondità e poco illuminata dai raggi solari, ospita lo stock ittico più grande e meno sfruttato del mondo.
A lanciare l'allerta è uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications da un gruppo internazionale di ricerca guidato da Katherine A. Crichton dell'Università di Exeter, nel Regno Unito.
"Sappiamo ancora relativamente poco della zona crepuscolare degli
oceani, ma studiando il passato possiamo capire cosa potrà accadere nel
futuro", spiega Crichton. Insieme al suo team, composto da paleontologi e
modellisti degli oceani, ha esaminato i sedimenti oceanici alla ricerca
di resti di antiche forme di vita risalenti a due periodi caldi del
passato, corrispondenti a 15 e 50 milioni di anni fa.
"Abbiamo
scoperto che la zona crepuscolare non è sempre stata un habitat ricco di
vita", afferma il coordinatore dello studio Paul Pearson
dell'Università di Cardiff. "In questi periodi caldi, nella zona
crepuscolare vivevano molti meno organismi, perché dalle acque
superficiali arrivava molto meno cibo". La materia organica veniva
infatti degradata rapidamente dai batteri. "La varietà di vita della
zona crepuscolare si è evoluta negli ultimi milioni di anni, quando
l'acqua degli oceani si è raffreddata abbastanza da agire come un
frigorifero, preservando il cibo più a lungo e migliorando le condizioni
che hanno permesso alla vita di prosperare", aggiunge Crichton.
Partendo
da questi dati, i ricercatori hanno condotto delle simulazioni per
valutare i possibili scenari futuri in caso di emissioni di anidride
carbonica basse, medie e alte. I risultati dimostrano che per colpa del
cambiamento climatico entro la fine del secolo rischiamo di perdere il
20-40% delle forme di vita presenti nella zona crepuscolare. In uno
scenario ad alte emissioni, la vita in questa fascia degli oceani
potrebbe addirittura scomparire nell'arco di 150 anni, con effetti che
potrebbero perdurare per migliaia di anni.
(ANSA)
Kissinger71
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