Uccisero tutti gli italiani che riuscivano a trovare. Entravano negli ospedali, nelle case, nei villaggi dell’isola. Qualunque italiano trovato, veniva ammazzato sul posto. Con solerzia perché l’ordine, quella volta, l’aveva dato Hitler in persona: uccideteli tutti.
Morirono in 5mila, gli italiani della divisione Acqui. Soldati semplici, sottoufficiali, ufficiali di ogni parte d’Italia, del Nord e del Sud. Erano gli italiani che a Cefalonia, dopo l’8 settembre, si erano rifiutati tanto di schierarsi con i tedeschi quanto di arrendersi a loro. L’avevano deciso tutti insieme. Le compagnie e i battaglioni, dall’artiglieria al genio fino ai mitraglieri, avevano votato: “Tutti contro i tedeschi”.
Combatterono per una settimana, inferiori di mezzi e uomini. E quando, soverchiati, si arresero, furono quasi tutti trucidati, e i loro corpi buttati in mare o bruciati per far sparire le tracce.
Agli eroi di Cefalonia, che oggi il 28 settembre del 1943 si arrendevano e venivano trucidati, il ricordo di tutta Italia.
Leonardo Cecchi
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