Nicolò Govoni sta subendo un’ingiustizia clamorosa per le sue posizioni e denuncie contro le multinazionali che sfruttano i bambini nelle miniere soprattutto nei paesi dove ci sono le sue scuole.
Stripe, la multinazionale americana leader dei pagamenti online, sta cercando di boicottare Still I Rise da mesi, chiudendoli l’account, tenendo in ostaggio i dati dei donatori e facendoli perdere più di 100.000€ da giugno a oggi.
“È a causa loro, purtroppo, che la raccolta fondi è in rosso quest’anno. Non era mai successo prima. Nel suo ultimo post invitò chi aveva impostato la donazione mensile tramite Stripe, ora disattivata, a spostarsi sulla banca, che è l’alternativa più sicura al momento.”
Sosteniamo Nicolò nella sua battaglia per garantire un futuro a questi bambini.
Soumalia Diawara
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