Jean Paul Fitoussi è morto questa notte a Parigi. L'economista francese aveva 79 anni. Professore emerito di SciencesPo, dove aveva creato il dipartimento di Economia, insegnava anche alla Luiss di Roma e membro del Center for Capitalism and Society delle Columbia University. Keynesiano, attento osservatore dell'attualità economica, politica e sociale, fondatore e a lungo direttore dell'Osservatorio francese delle congiunture economiche, aveva diretto con i Nobel Joseph Stiglitz e Amartya Sen la Commissione per le performance economiche e il progresso sociale, che nel settembre 2009 aveva proposto nuovi indicatori più adatti del Pil per determinare il livello di benessere delle popolazioni. Fitoussi conosceva e amava l'Italia, del periodo trascorso a Firenze, all'Istituto di Studi Europei di Fiesole, diceva che era stato "uno dei più belli della sua vita".
Una notizia che è subito rimbalzata sui social, dove non sono mancati i soliti tweet infelici: "Morto Jean Paul Fitoussi: ebreo francese, grillino, anti-italiano e anti-russo. Un buon venerdì delle palme", scrive tale Federico Dezzani.
Ma Fitoussi era molto amato in Italia. "La fede nell'Europa federale e solidale, la critica alle politiche di bilancio basate su parametri rigidi, il sostegno alle misure espansive come motore per la crescita e strumento anti-disuguaglianze, l'analisi mai banale della crisi delle democrazie liberali. Con Jean-Paul Fitoussi se ne va oggi non solo un economista vivace e coraggioso, docente emerito all'Istituto di studi politici di Parigi e professore alla Luiss, ma un amico di tante battaglie e dell'Italia", ha commentato Renato Brunetta. "È un giorno triste. Addio Jean-Paul, compagno di strada. Ci mancherai moltissimo", ha concluso il ministro.
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LePen71
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