mercoledì 24 novembre 2021

Salvatore Di Somma

 


Fai fatica a dimenticare quella giornata. Quella domenica giocavamo una partita importantissima contro l'Ascoli.  Riuscimmo a fare una prestazione straordinaria, vincendo  4 -2. C'era gioia, entusiasmo  Io ero tornato a casa di corsa per rivedere la vittoria che avevamo fatto. Portai a casa dei pasticcini come facevo sempre dopo le partite. Guardavamo la tv mentre cenavamo con le bambine e mia moglie. Al momento del rigore della Juve venne giù il finimondo. Mia moglie urlò "Il terremoto". Io sentii un ululato all'esterno e poi la casa ballò tutta. Non vedevo via di scampo. Pensai addirittura di lanciarmi dal balcone insieme a moglie e figlie. Poi per fortuna finì tutto e scappammo . Dopo una mezzoretta, andammo a vedere in giro, andammo verso piazza Libertà. Trovammo tutti i fabbricati crollati. C'erano persone che tiravano fuori dalle macerie morti e feriti. A un certo punto incontrai una signora adagiata a terra, sul marciapiede, tutta lacera e ferita. Era scalza, piangeva e si disperava. Come mi vide mi riconobbe e mi disse: "Salvatò, che tragedia", poi mi fece un mezzo sorriso e disse: "Però oggi che bella vittoria abbiamo fatto". A raccontarla mi vengono ancora i brividi. Fu un'emozione grandissima ascoltare quella poveretta che piangeva i propri cari, ma si ricordava della vittoria che avevamo fatto. Questo vuol dire tantissimo del rapporto e dell'amore che ha questa gente per la propria squadra. 


Salvatore Di Somma 


La sera del 23 novembre 1980 l'Italia tremava

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(fonte: rainews)

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