giovedì 14 agosto 2014


Neil Bush e Ratzinger soci in Svizzera
Un titolo di giornale che suonava così: “Il fratello del Presidente Bush è collegato al nuovo Papa attraverso una società svizzera.”

   
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All’inizio pareva soltanto una curiosità, una notizia non troppo importante, da accantonare rispetto a storie più importanti. Ma appena si gratta la superficie ecco che viene alla luce un mondo oscuro con strane alleanze e personaggi che si muovono all’interno di una rete di corruzione morale tale da far paura.

Si tratta di personaggi inattesi e sconcertanti: la famiglia Bush, il Vaticano, bin Laden, Saddam Hussein, alcuni padrini della Cina Comunista, tutti invischiati in una vasta gamma di crimini e turpitudini che spaziano dalla prostituzione, alla pedofilia, agli omicidi di massa e ai profitti di guerra. Non parliamo di società segrete, di cospiratori mondiali, o di frequentatori delle riunioni di Bilderberg (riunioni periodiche mondiali, dai contenuti segreti, di cui fanno parte anche gli Agnelli, oltre ad altri magnati mondiali. NdT) parliamo solo del modus operandi con cui i Bush conducono i loro affari. Si tratta di andare in giro per il mondo alla ricerca di qualche bel affaruccio o di qualche occasione per intascare un po’ di soldi facili, approfittando delle guerre e del terrore che essi stessi hanno fomentato.
Al centro di questo particolare intreccio troviamo l’improbabile figura di Neil Bush, l’incapace e fraudolento fratello dell’attuale presidente. Neilsy, come viene chiamato in famiglia, è famoso soprattutto per essere costato ai contribuenti americani 1 miliardo di dollari, che sono serviti per salvare una società che aveva mandato in rovina con delle operazioni effettuate all’insaputa dei suoi soci. Per questa grossa truffa non ha pagato nemmeno i 50.000 dollari della sanzione comminatagli dall’amministrazione del padre, perché, naturalmente, ci hanno pensato i galoppini politici di papà Bush.

I Bush non sono capitalisti puri, sono capitalisti truffaldini, quando c’è la concorrenza non rischiano mai in proprio. Non pagano niente nemmeno quando le cose vanno male. Secondo il Texas Observer basta pensare a George W. la cui prima impresa fu finanziata con i capitali segreti di bin Laden. Un incaricato USA, James Bath, agente della CIA, arruolato da papà Bush per attivare società off-shore con cui far arrivare aerei e denaro dal Texas all’Arabia Saudita, si era incaricato, in precedenza, di ripulire i capitali.

L’ultima impresa di Neilsy riguarda una società con un oligarca cinese in cerca di punti di appoggio influenti. Si tratta di Jiang Mianheng, figlio dell’ex Presidente Jiang Zemin, che gli ha pagato 2 milioni di dollari per “consultazioni” nel campo dei semiconduttori, ramo in cui Bush stesso ammette allegramente di non conoscere nulla. Neilsy ha intascato un altro milione di dollari per “consigli e conoscenze” fornite alla CP Group, un conglomerato di Bangkok che distribuisce bustarelle bipartisan in tutta Washington. Infine, grazie alle sue ‘entrature’ a Washington per i suoi amici, Neilsy, quando era in viaggio d’affari in Asia, ha ricevuto in omaggio prostitute gratis, servite direttamente nel suo hotel.

Durante gli intervalli di queste incontri con le non troppo castigate donnine Neilsy ha avuto il tempo di intrattenersi con il Cardinale oltranzista Joseph Ratzinger, l’ex soldato nazista ora passato alle glorie del papato con il nome di Benedetto XVI. I due hanno fatto parte del consiglio di amministrazione di una oscura istituzione svizzera che, almeno ufficialmente, si occupava del “dialogo inter religioso.” Secondo Newsday nessuno dei componenti del consiglio di amministrazione, composto da preminenti figure catecuminali, ha saputo spiegare esattamente perché il millantatore del babbo, Neisly, era stato invitato a partecipare.

Forse una spiegazione la si può trovare nel fatto che la società di valutazione Dunn & Bradstreet definisce la presunta istituzione senza scopi di lucro, come una “fiduciaria di gestione” con scopi “diversi da istruzione, religione, beneficenza o ricerca.” Il portavoce del gruppo però ha affermato che si è trattato di un errore di classificazione e, comunque, che il gruppo verrà ben presto “rilanciato” con “il nuovo obiettivo” della sua missione religiosa. Ma un qualunque cinico, cioè chiunque abbia un minimo di conoscenza delle pratiche affaristiche dei Bush, potrebbe pensare che la copertura religioso di un fondo di beneficenza della “fiduciaria di gestione”sarebbe stata una perfetta copertura per poter lavare soldi sporchi o per parcheggiare valori che devono stare lontani dalle mani rapaci del fisco.

Secondo il London Observer di questa settimana l’ex cardinale Ratzinger, mentre era in Svizzera per la gestione della società, era impegnato anche a cercare di coprire il grosso scandalo della pedofilia del Vaticano. Con una lettera segreta del 2001 ordinava ai sottoposti di evitare che la polizia fosse messa al corrente delle accuse di abuso sessuale. Negli USA questo tipo di innovazione teologica va sotto il nome di “ostacolo alla giustizia”. Trattandosi di un reato penale forse il buon cardinale pensava bene di allacciare qualche legame personale con un componente della famiglia del presidente.

Comunque qualunque fosse il motivo per il quale Neilsy e Das Panzerkardinal si sono incontrati in Svizzera, Ratzinger ha ripagato la cameratesca compagnia con un intervento decisivo a favore del fratello George nelle elezioni del 2004, emettendo una fatwa che, in sostanza, condannava tutti i cattolici che avrebbero votato per Kerry al fuoco dell’inferno. Con tutto il peso della mano del Vaticano sulla bilancia Bush è riuscito a cogliere un extra 6 per cento del voto cattolico, dimostratosi molto importante in una gara dagli esiti incerti.

Ma la vera miniera d’oro, quella dei profittatori di guerra, è venuta alla luce quando si è scoperta una vecchia associazione con l’affarista Jamal Daniel, siriano di nascita. Daniel, che ha fatto parte anche lui del consiglio di amministrazione nell’avventura svizzera con Ratzinger, è l’esponente principale della New Bridges Strategies, una società messa su dagli introdotti nel clan Bush, per approfittare dei guadagni insanguinati che nascono dalla conquista irachena di Bush. Il Financial Times ha riportato che la società fa uso frequente delle “conoscenze” di Neily e dei suoi collegamenti in Medio Oriente. Come attività secondaria si occupa anche di servizi dei mercenari.

Sempre secondo il Financial Times la partecipazione di Daniel consiste nel mettere a frutto la sua esperienza unica della situazione in Medio Oriente: la sua famiglia infatti ha partecipato alla creazione dei partiti Bahat in Siria e in Irak. Lo storico Roger Morris ha scritto che la CIA, il braccio segreto dei Bush, il cui quartier generale porta il nome di Bush senior, ha fornito assistenza non a uno ma a due colpi di stato Bahatisti, compresa la sanguinosa sollevazione che ha portato la famiglia di Saddam al potere. Successivamente la CIA ha fornito a bin Laden e ai suoi seguaci estremisti armi, soldi e addestramento al terrorismo: una bel investimento dalle conseguenze di lunga durata, dato che l’attuale “guerra al terrore”, porta ancora grossi dividendi nei forzieri di Bush.

Certamente questi sporchi affari sono stati la causa della morte di migliaia di persone e di sofferenza per altri milioni, però non possiamo parlare di “cospiratori”, si tratta solo di “affari”, sia pure alla maniera dei Bush.






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Alessandro Verga

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