Qualcuno dice che tante persone comuni che si danno da fare per proteggere il territorio, in questo angolo di Abruzzo, la Marsica, non si vedevano da anni. Si informano, partecipano, ricostruiscono, non senza fatica, relazioni sociali. Non vogliono delegare nessuno, non cercano rappresentanti, non sono per nulla rassegnate. Al di là di come andrà a finire, la battaglia contro il mega impianto di “compostaggio” di fanghi industriali a Massa d’Albe (L’Aquila) – situato in realtà in località “il Campo”, un pezzo di Appenino bellissimo, incastrato tra Magliano e Cappelle dei Marsi, frazione di Scurcola -, ha già prodotto risultati incoraggianti.
Lo si era capito in gennaio quando decine di cittadini avevano partecipato all’iniziativa pubblica promossa dal Comune di Massa per raccogliere osservazioni sull’autorizzazione – lasciata alla società Cesca di Avezzano (già nota per il business delle cave) – a costruire il mega impianto, decisione già presa due mesi prima dal consiglio comunale. In pratica, restavano solo poche ore per eventuali osservazioni critiche. Contro quella che molti hanno definito una “decisione privata” è nata una vera protesta, che nel giro di poche settimane si è trasformata nel Comitato intercomunale “Difesa del Territorio Equo”.
Come in altre lotte territoriali, l’ostinazione dei cittadini è cresciuta con il passaparola prima di tutto tra gli abitanti dei paesi dell’area, poi con il convolgimento di alcune associazioni (come il Wwf, che insieme a Italia Nostra e ai comitati territoriali ha avviato una raccolta firme contro la realizzazione dell’impianto) e perfino di rappresentanti istituzionali, come gli amministratori locali di Scurcola Marsicana e Magliano dei Marsi ma anche il presidente del Parco regionale Sirente Velino.
Del resto, in Abruzzo, anche se media e politica non se ne accorgono, c’è chi discute non solo di elezioni (si vota a fine maggio, in contemporanea alle elezioni europee). Il documento diffuso dal Forum abruzzese dei movimento per l’acqua, dal titolo “Analisi della prevalenza dei tumori nei Comuni della Regione Abruzzo – 2006/11″, ad esempio, è stato al centro di molte attenzioni. Nel comune dell’Aquila, nel litorale dell’area metropolitana di Pescara, nei comuni di Bussi e Popoli e in una parte proprio dell’entroterra marsicano, secondo quello studio commissionato a quattro esperti dall’Agenzia sanitaria regionale abruzzese che però non è mai stato diffuso (se non grazie al Forum per l’acqua) -, si concentrano i più alti tassi di ricovero di persone affette da tumori. Ovunque, non solo nella Marsica, i cittadini non sono più disposti a rinunciare a misure adeguate (pianificazioni, bonifiche, controlli ma anche rifiuto radicale di attività produttive che avvelenano) per prevenire malattie su cui incidono l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo. In questo contesto, come si può autorizzare, dicono quelli del Comitato Difesa del Territorio Equo, la costruzione di un mega impianto di fanghi industriali a pochi chilometri da un asilo di sessanta bambini e dal Parco regionale Sirente Velino?
Per tutti questi motivi, la passeggiata di protesta contro il mega impianto di “compostaggio” didomenica 16 marzo, dalle 17, a Massa d’Albe, si annuncia partecipata (l’evento facebook). C’è chi giura che l’iniziativa, promossa dal Comitato intercomunale “Difesa del Territorio Equo”, sarà una vera e colotata protesta di popolo.
- SEGUI IL GRUPPO FACEBOOK “NO ALL’IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO DI MASSA D’ALBE”
Foto: la vetta del Sirente
http://comune-info.net/2014/03/marsica/
Nessun commento:
Posta un commento