domenica 16 marzo 2014

ILARIA ALPI, MIRAN HROVATIN, NATALE DE GRAZIA: DELITTI DI STATO ITALIANO


Ilaria Alpi (Mogadiscio 20 marzo 1994)

Targa anteriore.
di Gianni Lannes
Ilaria Alpi e Natale De Grazia sono accomunati da un unico tragico destino. Entrambi cercavano la verità e l'avevano trovata e documentata. Erano ad un soffio dal rivelarla all'opinione pubblica. E sono stati quasi dimenticati, mentre non si è fatta luce sui mandanti impuniti che dominano ancora l'Italia.

Mogadiscio, 20 marzo 1994: omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Traffico di armi e rifiuti pericolosi dal belpaese al terzo mondo africano. Biglietto di sola andata senza giustizia. Ecco il movente che ha subito depistaggi di carattere istituzionale, a partire dalle menzogne di Carlo Taormina, sparate in qualità di presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta (23 febbraio 2006): «Nessuno scoop messo a tacere con la morte. I cittadini devono sapere fin da ora che mai nessuno ha inteso uccidere i due giornalisti, vittime di una manica di banditi senza che i banditi sapessero di chi si trattasse e agendo unicamente in un contesto di ritorsione criminale. La gente, inoltre deve sapere che Ilaria Alpi e Miran Hrovatin non erano depositari di alcun segreto nelle materie che un giornalismo d’accatto per dodici anni ha invece tentato di propinare. E’ falso che i due giornalisti fossero a conoscenza di cose inenarrabili nei campi della cooperazione, del traffico d’armi, del trasporto di rifiuti. I due giornalisti nulla mai hanno saputo e in Somalia, dove si recarono per seguire la partenza del contingente italiano, passarono invece una settimana di vacanze conclusasi tragicamente senza ragioni che non fossero quelle di un atto delinquenziale comune».

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