domenica 9 marzo 2014

CAMERON IN-COLF-ATO - PRESSIONI INDEBITE NELL’ITER CHE HA PORTATO LA BABYSITTER NEPALESE A OTTENERE IL PASSAPORTO BRITANNICO NEL 2010, POCHI MESI DOPO L’INGRESSO DEL LEADER CONSERVATORE A DOWNING STREET

La babysitter di origine nepalese a servizio del primo ministro David Cameron è finita al centro del dibattito politico britannico. Così come la colf belga del vice Nick Clegg. Per non parlare della signora originaria del Brasile che aiuta nelle faccende domestiche il ministro degli Interni Theresa May…

Alessandra Rizzo per La Stampa
Il Primo Ministro inglese David Cameron prima del selfieIL PRIMO MINISTRO INGLESE DAVID CAMERON PRIMA DEL SELFIE
La babysitter di origine nepalese a servizio del primo ministro David Cameron è finita al centro del dibattito politico britannico. Così come la colf belga del vice Nick Clegg. Per non parlare della signora originaria del Brasile che aiuta nelle faccende domestiche il ministro degli Interni Theresa May.

I membri del governo sono finiti nel mirino perché impiegano nelle loro case lavoratori stranieri nonostante promettano di ridurre il numero di immigrati e proteggere la manodopera locale, spesso più costosa. Non si tratta di lavoratori stranieri illegali, alcuni di loro sono diventati cittadini britannici: il problema è squisitamente politico, E sta creando non pochi imbarazzi al governo.

Cameron è stato costretto a respingere le accuse di ipocrisia, peccato capitale per un uomo pubblico, soprattutto da queste parti. «Abbiamo sempre detto di essere pronti ad accogliere persone che lavorano sodo, e tra queste rientra certamente la babysitter dei signori Cameron», ha spiegato un portavoce. Un comunicato ha poi negato pressioni indebite nell'iter che ha portato la «nanny» che si chiama Gita Lima, a ottenere il passaporto britannico nel 2010, pochi mesi dopo l'ingresso del leader conservatore a Downing Street: il nome della first lady era sulla domanda di cittadinanza solo in quanto datore di lavoro, assicurano.

Che i politici si debbano giustificare per il ménage domestico può far sorridere, ma il caso va dritto al cuore di uno dei temi più sentiti nel Paese. Tra il settembre 2012 e quello del 2013 l'immigrazione netta, cioè la differenza tra chi arriva e chi parte, è salita a 212mila unità dalle 154mila del periodo precedente (compresi 44mila italiani).
SAMANTHA CAMERON CON IL RESPONSABILE DEL TEMPIOSAMANTHA CAMERON CON IL RESPONSABILE DEL TEMPIOSAMANTHA CAMERON TEMPIOSAMANTHA CAMERON TEMPIO
Un colpo per Cameron, che aveva promesso abbassarla sotto la soglia dei centomila entro il 2015. Inoltre, un recente rapporto ha ridimensionato l'impatto dei nuovi arrivi sulle prospettive di impiego dei britannici, sottraendo ai conservatori un argomento chiave per giustificare i tagli all'immigrazione.

Tutto è cominciato con un autogol del nuovo ministro dell'Immigrazione (il cui predecessore era stato costretto alle dimissioni perché la sua colf straniera era priva di permesso di lavoro). James Brokenshire ha puntato il dito contro le «ricche élite metropolitane» che impiegano immigrati a basso costo.
DAVID E SAMANTHA CAMERONDAVID E SAMANTHA CAMERONDAVID CAMERON DORME SCALZO DIETRO ALLA COGNATADAVID CAMERON DORME SCALZO DIETRO ALLA COGNATA
L'accusa si è rivelata un boomerang, con l'opposizione laburista che ha chiesto di sapere chi nell'esecutivo impiega stranieri. Dopo Cameron, è stata la volta di Clegg, capo dei liberal-democratici e vice primo ministro, il quale ha risposto sprezzante: «Ho una signora belga che ci aiuta in casa, una moglie spagnola e una madre olandese. Non starò a scusarmi perché persone con il passaporto europeo abitano sotto il mio tetto». Il ministro May, architetto delle politiche di riduzione degli immigrati, si è limitata a negare pressioni per far ottenere la cittadinanza alla colf di origine brasiliana.
CAMERONCAMERON
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/cameron-in-colf-ato-pressioni-indebite-nelliter-che-ha-portato-la-babysitter-nepalese-a-73261.htm

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