Beatrice Borromeo per ‘Il Fatto Quotidiano'La coppia è ormai tanto consolidata da tentare un'avventura che lascerà stupiti i più: Giuseppe De Donno e Mario Mori, gli ex 007 imputati nel processo palermitano sulla trattativa Stato e mafia, questa volta non sono in tribunale al fianco dei boss di Cosa Nostra. Né sui quotidiani che s'interrogano sul mancato arresto di Bernardo Provenzano o su quel covo di Totò Riina lasciato incustodito per 15 giorni. Sono invece dietro le quinte, e non quelle dei servizi segreti.
MARIO MORI - IL GENERALE IMPUTATO PER LA MANCATA CATTURA DI TOTO RIINA
L'ex capitano del Ros e il generale Mori sono diventati, rispettivamente, editore e direttore scientifico di un mensile da oggi in edicola, "Lookout News" . La rivista - che si occuperà di geopolitica e intelligence - sarà distribuita (gratis) in allegato a Panorama, settimanale Mondadori. Il progetto è nato online un anno fa: "Abbiamo una cartina interattiva e ci sono approfondimenti su tutti i Paesi, in particolare quelli dove la situazione è più instabile - racconta il direttore, Luciano Trinnanzi - d'altronde chi c'è di più adatto di Mori per guidare le nostre analisi?".
Il sito, spiega Tirinnanzi, ha presto conquistato uno zoccolo duro di visitatori (10 mila contatti mensili) che la redazione spera di incrementare ("l'obiettivo è di lanciare presto una campagna abbonamenti"). Ma se a garantire la distribuzione è, appunto, il gruppo Mondadori, a finanziare il progetto è invece la società "G-Risk Intelligence", con un capitale sociale di 100mila euro versato, per la maggior parte, da De Donno.
LOOKOUT LA RIVISTA DI PANORAMA
E proprio lui, che sosteneva di meritare "un riconoscimento" per i suoi incontri con il sindaco mafioso di Palermo, Vito Ciancimino (considerati l'atto primo della trattativa) viene ora vissuto dai giovani redattori di Lookout News come un editore tradizionale: "É sempre in giro per il mondo e si fa sentire solo per dare indicazioni di massima". A guidare le riunioni e dettare la linea del giornale c'è invece Mori, che non è nuovo a queste esperienze. Nel 2004, quando dirigeva il Sisde, ha lanciato il trimestrale Gnosis davanti a molti amici, tra cui l'allora ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu.
Ma ai vertici della pubblicazione, che ha scelto Vladimir Putin per la sua prima copertina, non sono solo Mori e De Donno ad avere un passato da 007. C'è anche un terzo direttore (editoriale): Alfredo Mantici, ex capo del dipartimento Analisi del Sisde che vantava un ottimo rapporto col suo capo. Tanto che Mori manda proprio lui a rappresentarlo quando è troppo impegnato per ritirare il premio "Joe Petrosino".
Tra i massimi esperti di terrorismo rosso - nel 2002 la procura di Bologna lo ascolta come persona informata dei fatti nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio di Marco Biagi - Mantici lavora anche come vice capo di gabinetto di Gianni Alemanno. Poi si dimette senza dare spiegazioni, ma rimane molto legato all'ex sindaco di Roma (Alemanno lo chiama appena viene informato che un politico calabrese che frequentava era in odore di ‘ndrangheta).
INTELLIGENCE e analisi, dunque. Con lo sguardo rivolto all'estero, ma non solo. Come scrive Mori nel suo primo editoriale, la rivista avrà "un'attenzione anche alle vicende italiane: perché persino il nostro Paese, a volte, fa parte del ‘mondo che nessuno racconta'". E non sono pochi i misteri che, volendo, Mori e De Donno potrebbero risolvere.
LUCIANO TIRINNANZI
VLADIMIR PUTIN E XI JINPING
ALFREDO MANTICI
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