Con il magistrato Di Pietro e De Magistris. Ma il leader dei 5 Stelle lo definisce una 'foglia di fico'
Antonio Ingroia durante la conferenza stampa di presentazione della sua lista 'Rivoluzione Civile'
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, Antonio Ingroia e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, parlano con i giornalisti dopo la presentazione della lista 'Rivoluzione Civile'
Il simbolo della lista 'Rivoluzione civile'
Antonio Ingroia scioglie la riserva. Si candida a premier alla testa della lista arancione per la 'rivoluzione civile' con il suo nome nel simbolo e al fianco di Antonio Di Pietro e del sindaco di Napoli Luigi De Magistris. "Conquisteremo Palazzo Chigi e avremo milioni di consensi - dice in una conferenza stampa - perché vogliamo fare una rivoluzione pacifica dei cittadini". Bersani, aggiunge, "ha smarrito la strada della lotta alla mafia" e "ha sbagliato" a candidare l'ex capo della Dna Pietro Grasso, il quale "voleva dare un premio a Berlusconi".
Ingroia e Di Pietro aprono a un'intesa con il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, ma il comico chiude subito la porta, con un intervento sul suo blog, in cui definisce il magistrato di Palermo una "foglia di fico" utile a riciclare i vecchi partiti. Grillo riserva una battuta pungente anche a De Magistris e agli 'arancioni': sono "in sostanza due sindaci più i loro congiunti, una famiglia Cesaroni allargata". Di qui, la netta chiusura a Ingroia. "Ha detto - scrive Grillo - che la sua porta per il MoVimento 5 Stelle è aperta. Lo ringrazio, ma, per favore, la richiuda".
LA CANDIDATURA DI INGROIA - Ingroia decide dunque di scendere in campo. In una conferenza stampa presenta il simbolo che è dominato dal colore arancione e con il suo nome in forte evidenza al centro. Nella parte sovrastante il simbolo c'è la scritta rivoluzione civile mentre in basso ci sono le sagome in rosso di cittadini e lavoratori. Nessun simbolo dei partiti che supportano Ingroia compare nel logo. Alla conferenza stampa non erano presenti i leader di Prc, Idv, Pdci che sostengono l'iniziativa politica. Tra i presenti c'erano invece Leoluca Orlando e Luigi De Magistris. "Conquisteremo Palazzo Chigi - ha detto Ingroia - e avremo milioni di consensi perché vogliamo fare una rivoluzione pacifica dei cittadini, una rivoluzione civile".
"E' stato un errore da parte di Bersani candidare Piero Grasso". E' questa l'accusa rivolta da Ingroia al leader del Pd nel corso della conferenza stampa per la presentazione della sua lista elettorale. "Nel maggio del 2012 Grasso voleva dare un premio a Berlusconi per meriti nella lotta alla mafia. E' diventato procuratore antimafia grazie ad una legge approvata sempre da Berlusconi che ha escluso la candidatura di Giancarlo Caselli. Noi, invece, con più coerenza candideremo il figlio di Pio La Torre".
"Caro Bersani, così non va. La questione morale e la lotta alla mafia debbono essere le priorità dell'impegno politico", dice Ingroia al segretario del Pd. "Ma così non è. Proveremo a mettere sulle nostre spalle l'eredità che il Pd ha abbandonato. A Bersani dico che siamo pronti al confronto purché il Pd non faccia una politica di conservazione come è accaduto quando ha sostenuto il governo Monti". Ingroia ringrazia Nichi Vendola: "Con responsabilità politica si era impegnato a tenere la porta aperta verso di noi, ma ha perso le primarie e Bersani ci ha chiuso quella porta". Nel suo lungo attacco al leader del Pd Ingroia e' incorso in un lapsus quando invece di citare Bersani ha citato il nome del leader del Pdl, Silvio Berlusconi.
"Siamo noi il vero voto utile per cambiare il Paese, non il Pd", sottolinea il pm palermitano. "Dobbiamo dare una sterzata seria al governo Monti che ha fatto politiche identiche a quelle di Berlusconi. Il nostro sogno è cambiare l'Italia con gli ideali di giustizia e uguaglianza". Il candidato sottolinea che una volta eletto tornerà ad occuparsi della trattativa tra mafia e politica dei primi anni 90 visto che "è stata sbarrata in sede politica la strada per la verità in un momento buio della storia italiana".
GRILLO, INGROIA CI APRE LA PORTA? LA RICHIUDA - "La biblica foglia di fico serviva per coprire i genitali di Adamo ed Eva scacciati dal Paradiso Terrestre. Per nascondere le loro vergogne. L'utilità della foglia di fico in politica è evidente. Una verniciatura arancione o montiana e il vecchio torna come nuovo. E' un gioco di specchi, una vecchia tecnica di marketing. Cambio il fustino, ma il contenuto è sempre lo stesso: il partito". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog attaccando duramente il movimento di Antonio Ingroia definito una "foglia di fico" utile a riciclare i vecchi partiti. " Chi fa la foglia di fico non sempre ne è consapevole. E' di solito una brava persona, onesta, che nel suo ruolo ha operato per il bene della società. I motivi della discesa in campo o salita in politica dei fogliafichisti appartengono talvolta alla sfera del mistero, in altri casi al desiderio di visibilità. I partiti per riciclarsi hanno un disperato bisogno di foglie di fico, cosa c'é di meglio di campioni della società civile per nascondere fallimenti ventennali, perché tutto cambi per rimanere come prima? Gratta la foglia di fico e trovi il vecchio partito, le sue logiche, i suoi affari, la sua nomenclatura. Il cambiamento deve partire dai cittadini, non c'é bisogno di leader, di aspiranti premier, ma di una partecipazione diretta alla politica con dei portavoce per applicare i programmi. E' una rivoluzione dolce, partecipata,senza leader, né persone del destino. Ingroia ha detto che la sua porta per il MoVimento 5 Stelle è aperta. Lo ringrazio, ma, per favore, la richiuda", conclude Grillo.
DI PIETRO, INGORIA NOSTRO CANDIDATO PREMIER - "Candidiamo Ingroia presidente del consiglio perché ha dimostrato di avere la schiena dritta davanti ai poteri forti collusi con la mafia". Così Antonio Di Pietro, leader dell'Idv ai microfoni di TgCom24. "Grasso è quello che voleva premiare Berlusconi per la lotta alla mafia, Ingroia è quello che la lotta alla mafia l'ha fatta sul serio". In ogni caso, ha proseguito l'ex pm, "sempre meglio Grasso che Dell'Utri in Parlamento. Tuttavia Grasso si sta candidando in un partito che ha appoggiato la falsa legge anticorruzione. Da noi ci sono persone che hanno la schiena dritta che hanno fatto vera opposizione a Berlusconi e Monti". Quanto al Pd, Di Pietro sostiene che "dopo il voto si metterà con Monti. Noi che ci riconosciamo nella lista Ingroia ci opponiamo alle proposte di Berlusconi, di Monti e del Pd che lo appoggia". C'è anche un consiglio al candidato: "Ingroia deve come me passare dall'impegno della giustizia a quello della giustizia sociale".
Di Pietro rilancia l'intesa con Antonio Ingroia per una "alternativà alle politiche di Mario Monti e del Pd per combattere disuguaglianze e la disoccupazione. Il leader dell'Idv, parlando a Sky, spiega il senso di questo accordo che coinvolge Ingroia, la società civile, partiti come il suo e movimenti. E si augura di poter stringere sempre di più i rapporti con Beppe Grillo e la sua formazione con l'obiettivo di invertire la tendenza di certe politiche che - dice- guardano di più agli interessi delle banche e dei poteri forti.
(ANSA)
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