domenica 30 settembre 2012

VIA I PRIVILEGI? MACCHÉ. LA SPENDING REVIEW TOGLIE IL CIBO DI QUALITÀ AI MALATI



La prima ad iniziare è stata la Regione Veneto. Ma anziché eliminare gli sprechi, si è deciso di depauperare il menu riservato ai malati


La prima ad iniziare è stata la Regione Veneto. Ma anziché eliminare gli sprechi, si è deciso di depauperare il menu riservato ai malati
Spending review, revisione della spesa. Inizia la regione Veneto, intervenendo sulla voce di spesa più consistente delle regioni (l'80%), l'unica cosa veramente federalista in Italia: la sanità. 
La sanità è un business su cui si sono già concentrate diverse inchieste giudiziarie: la spesa sanitaria in 18 regioni su 20 è fuori controllo, con milioni di euro di passivo generati da convenzioni con privati troppo generose, assunzioni clientelari, nomine politiche ai vertici delle ASL e quant'altro. Dunque, la scure dei tagli del governo porta le regioni a fare i conti con un sistema non più sostenibile: si tagliano dunque i privilegi, si eliminano enti inutili e parassitari e si dà il via ad un'opera di moralizzazione della cosa pubblica? Macché. La spending review si abbatte sulle fasce più deboli e, nel caso specifico, sui malati. La prima ad iniziare è stata l'Usl 10 di San Donà di Piave, che con una direttiva del 12 settembre ha specificato che: «Non saranno più disponibili grissini, formaggio grana grattugiato, formaggini, formaggio montasio, succhi di frutta, nettare di frutta, biscotti frollini monoporzione, crostatine alla frutta, tortine allo yogurt, l'olio d'oliva verrà sostituito con l'olio di mais, gli yogurt e gli omogeneizzati di frutta dovranno essere richiesti in sostituzione alla porzione di frutta». Il menù avrà lo stesso apporto calorico, quindi tutto è in regola. Ma la qualità del servizio peggiorerà indiscutibilmente. 

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