domenica 30 settembre 2012

Le sfilate della Minetti lombarda ed i tre porcellini romani



di Fedro
25 settembre 2012 - A sentire gli esponenti nazionali e lombardi del Pdl, sembra che la Minetti nel listino del Presidente Formigoni l’abbiano messa gli avversari, per una sorta di boicottaggio malriuscito. Da Frattini a Lupi, passando per le “pasionarie” del Pdl, è tutto un coro di “abbiamo sbagliato a candidarla. E’ stato un errore di valutazione gravissimo”.
Peccato che tutti sapessero di cosa si occupava la ex valletta, quali fossero le sue doti e qualità, quale la sua notevole “esperienza politica” e l’altrettanto indubbia capacità ad occuparsi non solo delle riunioni ma anche del prosieguo delle serate. Adesso è caccia all’untore, come se tutti i problemi del partito di Berlusconi trovassero origine e causa nella bella consigliera, dimenticando feste e festini, scandali e scaldaletti, nipotine e affini.
Per queste ragioni fa sorridere chi grida allo scandalo per la scelta della Minetti di sfilare alla settimana della moda di Milano in abiti, si fa per dire, succinti; in fondo proprio li la Nicole stava facendo il lavoro che sa fare e per il quale ha lavorato a lungo tra tv e comparsate. E’ l’altro il lavoro che non sapeva fare e che qualcuno gli ha regalato, magari sottraendolo ad un’altra ragazza più capace e meritevole ma sfortunatamente non dotata degli attributi che hanno reso famosa la Minetti.
Eppure, andremo controcorrente, ma tra la Minetti che sfila seminuda in passerella e i consiglieri regionali che travestiti da porcellini organizzano e partecipano, a spese nostre, ad una festa degna del peggiore incubo felliniano, continuiamo a preferire decisamente le grazie della scandalosa Nicole. Almeno lei non ha mai avuto la presunzione di fare seriamente politica e magari dibattere la mattina dopo di famiglia e valori; quelli con la maschera da maiale e i soldi pubblici sperperati in champagne e mozzarelle invece avevano pure la presunzione di dare lezioni agli italiani. Che Dio, e certo non il cardinale Bagnasco, salvi questa povera Italia.

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