Iva Zanicchi: “Povero Marcello, soffre il caldo e in carcere non c’è neppure l’aria condizionata”
-Redazione- «Sono andata in carcere, a Parma, a trovare Marcello Dell’Utri. L’ho fatto perché lo stimo, l’ho incontrato tanti anni fa, quando lavoravo per Mediaset, ed è sempre stato corretto e gentilissimo. Sono andata come amica, anche se non ci frequentiamo».
Iva Zanicchi racconta il suo incontro con l’ex senatore azzurro, condannato a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
«Quella pagina sul Corriere era appena uscita», racconta. «Ho detto a Dell’Utri: “Marcello, hai visto che ci sono persone che ti vogliono ancora bene?”. Lui mi ha risposto: “Mi ha fatto un immenso piacere”. Poi ha fatto una lunga pausa e ha aggiunto: “Ma… E gli altri?”. Non so che cosa volesse dire…».
I libri. Sono il vero cruccio di Dell’Utri. «Non ha fatto nessuna recriminazione», spiega Iva. «Mi ha raccontato che è molto dura, ma che sopporta tutto. Ha un solo desiderio: le giornate vorrebbe passarle leggendo. Mi ha detto che tutti i detenuti hanno un televisore in cella. Fosse per lui potrebbero anche toglierglielo. È solo, in una cella molto piccola. Quando ci siamo incontrati sperava solo di alleviare la sofferenza del carcere con la lettura. Non vedo perché dovrebbero negargli i libri. Mica chiede il caviale. Già, che male possono fare un po’ di libri?”.
Infine, una richiesta che sembra surreale. «Mi ha detto che vorrebbe unventaglio, ma non glielo concedono, perché potrebbe essere usato come arma impropria. Sto cercando di trovare dei ventagli di cartone per mandarglieli.Soffre il caldo, è cardiopatico. E pensare che negli altri Paesi, nelle infermerie delle carceri, c’è l’aria condizionata, in Italia no».
http://www.articolotre.com/2014/07/iva-zanicchi-povero-marcello-soffre-il-caldo-e-in-carcere-non-ce-neppure-laria-condizionata/
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