Siria al voto, “una parodia della democrazia”. Scontata la vittoria di Assad
Urne aperte, ma solo nelle aree controllate dal regime. I ribelli: "E' una farsa" e per questo non si recheranno a votare. La vittoria di Bashar al-Assad è scontata, si appresta così a governare per altri 7 anni.
-Redazione- Oggi in Siria si vota per le elezioni presidenziali, di fatto sono le prime elezioni siriane in cinquant’anni: dal 1970 i membri della famiglia Assad, infatti, si succedono alla presidenza attraversoreferendum confermativi.
Bashar al-Assad è diventato presidente per la prima volta nel 2000, fu "rieletto" nel 2007 col 97,6 per cento dei voti in uno di questi referendum confermativi. Prima di lui, dal 1971 al 2000, il presidente della Siria era stato suo padre, Hafez al-Assad.
Secondo il ministero dell'Interno, più di 15 milioni di siriani saranno chiamati ai seggi per esprimere la loro preferenza. Le urne, però, sono state allestite solamente nelle aree del Paese controllate dal regime.
Ci sono altri due candidati che cercheranno di spodestare Bashar al-Assad dalla sua poltrona, sono Maher Hajjar, deputato, originario di Aleppo dove non si voterà, e Hassan al-Nouri, già Ministro dello Sviluppo, formatosi negli Stati Uniti, ma che per poca visibilità e risorse nessuno attribuisce loro speranze di ottenere risultati significativi. Al Jazeera scrive che sonopraticamente sconosciuti e che le loro critiche al regime sono molto blande, preferiscono parlare di politica economica, piuttosto che di guerra, quella che da tre anni sta lacerando il Paese.
La vittoria di Assad è praticamente scontata, otterrà così un terzo mandato per altri sette anni.
La vittoria di Assad è praticamente scontata, otterrà così un terzo mandato per altri sette anni.
Gli unici osservatori internazionali ammessi in Siria vengono da Paesi alleati: Corea del Nord, Iran e Russia.
La Coalizione Nazionale Siriana – il principale gruppo di opposizione, riconosciuto dalla comunità internazionale e dai paesi occidentali – boicotterà il voto, che definisce “un teatrino scritto col sangue dei siriani”. Il suo presidente, Ahmad al-Jarba, ha detto che Assad intende bombardare i seggi per dare la colpa all’opposizione.
Secondo molti osservatori la scelta di organizzare quest’elezione riflette ilmomento di forza e fiducia nell’amministrazione Assad, che ha superato la fase peggiore della guerra e da un anno guadagna terreno e fiducia nei confronti dei ribelli, che sono sempre più frammentati, disorganizzati e litigiosi.
http://www.articolotre.com/2014/06/siria-al-voto-una-parodia-della-democrazia-scontata-la-vittoria-di-assad/
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