sabato 30 novembre 2013

È morto Yusai Sukai, il monaco che spiegò il buddismo al Papa

GIAPPONE

Kamikaze nell’esercito giapponese si converte alla religione buddista una volta terminata la guerra. Ricevuto da Giovanni Paolo II nel 1995 si è reso famoso in tutto il mondo per aver compiuto due volte il Sennichi Gyo, pellegrinaggio di 1.000 giorni sulle montagne del Giappone.


Tokyo (AsiaNews/Agenzie) - Yusai Sukai, il monaco diventato famoso per aver spiegato il buddismo a Giovanni Paolo II è morto oggi nel tempio giapponese di Imuro Fudodo Chojuin. Nato a Osaka nel 1926, prestò il servizio militare nel corpo dei kamikaze, addestrandosi per una missione suicida che si sarebbe dovuta compiere nel 1945. Risparmiato dalla conclusione del conflitto, Yusai Sakai è stato prima studente e poi venditore di noodles a Kyoto, fino a quando, nel 1965, l'incendio del suo ristorante e il suicidio della prima moglie lo portarono ad abbracciare la fede buddista. Ha rappresentato una delle figure simboliche del buddismo giapponese.
Conosciuto in Giappone per i numerosi scritti sugli insegnamenti del buddismo, è diventato famoso in tutto il mondo come uno degli unici tre giapponesi ad aver compiuto per due volte il Sennichi Kaiho Gyo, un pellegrinaggio proprio della tradizione Giapponese che prevede un cammino di 1.000 giorni da compiersi nell'arco di 7 anni.
Il Sennichi Kaiho Gyo è una forma di pellegrinaggio tipica del buddismo giapponese. Il fedele - in un periodo di 7 anni - deve compiere un cammino di 1.000 giorni attraverso le cime e le vallate del monte Hiei, che si estende tra le prefetture di Kyoto e Shiga. Al 700mo giorno, prima di poter proseguire il proprio percorso, il pellegrino deve ritirarsi per 9 giorni in un luogo di culto, dove è obbligato a osservare un ferreo sciopero della fame e della sete recitando per 100mila volte lo stesso mantra. Una volta completato il proprio cammino, il fedele ottiene il riconoscimento di Dai Ajari, titolo che, secondo la tradizione, consente di entrare nella reggia imperiale senza togliersi le scarpe.

Dopo una vita votata alla fede, Yusai Sakai ha trascorso i suoi ultimi giorni nel tempio di Imuro Fudodo Chojuin, nella prefettura di Otsu. "Questi sforzi mi hanno fatto capire che la vita va sempre avanti e non finisce una volta raggiunto un obiettivo - ha dichiarato dopo aver ultimato il secondo pellegrinaggio - credo sia questo il tipo di insegnamento che il Budda ci trasmette".

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