Idonee occupazioni romane
di Alberto Salmè
E’ stata un’operazione lampo quella degli studenti idonei non vincitori questa mattina in via Cesare De Lollis, a Roma. Sono bastati soli due giorni di pianificazione e discussione sulla situazione disastrosa, ormai cronica, del diritto allo studio universitario nel Lazio e si è dato il via al revival dell’anno scorso: l’occupazione dello studentato Ruperti.
Siamo alle solite: nonostante le promesse elettorali fatte in primavera dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, l’agenzia per il diritto allo studio nel Lazio vanta ancora un credito milionario nei confronti della Regione. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: 906 idonei non vincitori, studenti meritevoli e privi di mezzi, che a causa della mancanza di finanziamenti statali e regionali non potranno accedere ai benefici per proseguire o cominciare il proprio percorso di studi. La peculiarità di questo dato è la netta maggioranza di matricole nel gruppo degli idonei. Questo vuol dire un sostanziale sbarramento di accesso agli atenei e non più soltanto la difficoltà nel pianificare il proprio futuro. Ora il futuro viene determinato fin dall’inizio del percorso di studi universitari e non durante lo stesso. Tutto ciò in barba ad uno dei pochi dati positivi di quest’anno in relazione al mondo della formazione, e cioè un aumento di quasi il 3 per cento sulle iscrizioni alle università in Italia.
Lo stato emergenziale è evidente soprattutto analizzando la situazione specifica degli alloggi per gli studenti che si somma alla già gravissima emergenza abitativa a Roma. E’ proprio nella capitale che ospita l’ateneo più popoloso d’ Europa che si verifica da anni il più grave attacco al welfare studentesco: alloggi insufficienti, dislocati molto lontano dagli atenei con conseguente problema di mobilità, ritardi ormai cristallizzati ad almeno quattro mesi sulle erogazioni della parte monetaria delle borse di studio, cattiva amministrazione.
Eppure le premesse poste dalla giunta Zingaretti erano piuttosto soddisfacenti: commissariamento immediato di Laziodisu in giugno e un programma di stanziamento progressivo di fondi per il risanamento dell’ente. Purtroppo però nei fatti l’impatto reale di questi provvedimenti rispecchia il quadro politico nazionale: porre una “pezza” alle emergenze nell’immediato senza provvedere alle riforme strutturali. Se non addirittura l’incapacità di decidere “cosa” sia strutturale.
In luglio, inoltre, sono rimaste inascoltate le ennesime proposte di riforma del bando di concorso regionale rappresentate dagli studenti delle residenze al commissario dell’ente Carmelo Ursino. Un atteggiamento paternalista da parte della pubblica amministrazione che segna un insolito continuum con la giunta regionale precedente.
Al danno di solito si aggiunge la beffa: in relazione alle residenze universitarie i dati raccolti dagli studenti parlano chiaro: per calmierare la situazione degli idonei ci sarebbero ben 554 posti disponibili che provengono da residenze scomparse dal bando, da studentati immotivatamente non ristrutturati e da posti alloggio che continuano ad essere affittate a privati a prezzi di mercato nonostante la mobilitazione studentesca dell’autunno scorso, imperniata proprio su una delibera del cda che autorizzava l’ente ad assumere un atteggiamento aziendalistico piuttosto che mutualistico nei confronti dei soggetti in formazione. Come se non bastasse Laziodisu non è nemmeno in grado di assegnare gli alloggi previsti dal bando di concorso; simbolo di ciò appunto l’ala nuova del de Lollis che sarebbe dovuta essere pronta nel primo trimestre 2013 insieme al Civis e che invece risulta ancora vuota.
Per questi motivi gli studenti hanno deciso di riprendersi una piccola parte dei diritti loro negati a cominciare proprio dai posti alloggio non sfruttati del De Lollis al fine di iniziare un tavolo di concertazione con l’assessore Massimiliano Smeriglio e il presidente Zingaretti e cominciare prontamente a rimuovere un muro sociale sempre più robusto soprattutto in questa regione. Nel pomeriggio il cordinamento degli occupanti si è riunito negli spazi occupati.
Staremo a vedere.
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