Thailandia: Maya Bay, la spiaggia di "The Beach", da luogo incontaminato a vittima del turismo selvaggio (FOTO)
Acque cristalline, sabbia bianca e natura incontaminata. Almeno nelle cartoline. Maya Bay, la spiaggia dove venne girato il film "The Beach", oggi ha cambiato radicalmente volto. Complice anche la pellicola di Danny Boyle, uscita nel 1999 e con protagonista Leonardo di Caprio, la straordinaria insenatura nella piccola isola di Ko Phi Phi Lee, nella costa occidentale della Thailandia, da molti anni è diventata ormai meta del turismo selvaggio che parte della più affollata Ko Phi Phi Don, isola maggiore a poca distanza.
Una vera beffa se si pensa che il film, trasposizione sul grande schermo del libro ominimo di Alex Garland, narrava la storia di una piccola comunità di viaggiatori, trasferitasi sull'isola, impegnata proprio a proteggere il segreto dell'esistenza dell'isola stessa al resto del mondo. Un modo, appunto, per difendere la natura e salvaguardare le sue meraviglie.
Oggi, la spiaggia protagonista del romanzo e del film, negli orari di punta, è divenuta un grande porto d'attracco per motoscafi, che arrivano direttamente a riva occupando tutto il bagnasciuga, riversando centinaia di turisti in un luogo che potrebbe accoglierne soltanto qualche decina. E di acque cristalline, sabbia bianca e natura incontaminata resta solo qualche frammento sullo sfondo.
P.s
Questa è la cronaca: come si distrugge un piccolo paradiso naturale. Per chi ha avuto l'opportunità di visitare di persona Maya Bay la beffa è doppia. L'accesso alla baia è, paradossalmente, riservato ai soli motoscafi. Più grossi e più inquinanti. Le barche più piccole, le cosiddette longtail boat - le imbarcazioni tipiche utilizzate per i brevi spostamenti dai locali - possono arrivare soltanto sull'altro versante dell'isola. Per raggiungere la spiaggia, l'unica via in estate è gettarsi in acqua in una piccola gola, raggiungere a nuoto una fune e risalirla fino ad una gradinata di legno. Da lì, dieci minuti di camminata nel cuore dell'isola per arrivare finalmente alla spiaggia. O a quello che ne resta. Fosse questa l'unica via, chissà che a molti non passerebbe la voglia di scoprire le meraviglie di Maya Bay (f.b.)
Questa è la cronaca: come si distrugge un piccolo paradiso naturale. Per chi ha avuto l'opportunità di visitare di persona Maya Bay la beffa è doppia. L'accesso alla baia è, paradossalmente, riservato ai soli motoscafi. Più grossi e più inquinanti. Le barche più piccole, le cosiddette longtail boat - le imbarcazioni tipiche utilizzate per i brevi spostamenti dai locali - possono arrivare soltanto sull'altro versante dell'isola. Per raggiungere la spiaggia, l'unica via in estate è gettarsi in acqua in una piccola gola, raggiungere a nuoto una fune e risalirla fino ad una gradinata di legno. Da lì, dieci minuti di camminata nel cuore dell'isola per arrivare finalmente alla spiaggia. O a quello che ne resta. Fosse questa l'unica via, chissà che a molti non passerebbe la voglia di scoprire le meraviglie di Maya Bay (f.b.)
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