Famiglia disperata: "O ci aiutano o stacco sondino a mio fratello"
MIRA - "O ci aiutano o stacco il sondino a mio fratello. Siamo tutti stanchi, e lui non può continuare a lungo in questa situazione". L'appello di Daniele Pavan è dettato dall'esasperazione. E' lui che insieme alla madre, entrambi residenti a Mira, assiste da anni Enrico, che dal 2005 è affetto da una malattia rara, la sindrome di McLeod, morbo di cui attualmente soffrono 150 pazienti al mondo.
Entico è a letto, e ad alimentarlo è un sondino gastrico. Le sue condizioni sono in continuo peggioramento, e da 15 giorni a questa parte la situazione è precipitata. «La terapia di calmanti tre volte al giorno non è più sufficiente. - spiega il fratello Daniele Pavan - È sempre più nervoso, il suo corpo non distingue la notte dal giorno, urla e si dimena continuamente. Nell'arco di un paio di settimane abbiamo più volte modificato i dosaggi dei farmaci, sempre su indicazioni dei medici che però non l'hanno visitato. Siamo arrivati a somministragli almeno tre punture di calmanti al giorno, una decina di pastiglie e più di sessanta gocce di tranquillanti ma senza ottenere risultati. Abbiamo chiesto aiuto al medico curante, al Pronto soccorso e al primario della Neurologia di Mirano, che l'ha ricoverato un anno fa. Dopo un paio d'ore in osservazione l'hanno rimandato a casa sedato ma senza risolvere il problema della cura». (Il Gazzettino)
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