Con un’iniziativa che allarga ulteriormente le maglie burocratiche che ancora limitano l’accesso dei visitatori stranieri, il governo birmano ha deciso di consentire a chi sia in possesso di un visto di entrare nel paese scegliendo uno dei punti di accesso autorizzati. Sono sei i posti di confine attualmente aperti ai visitatori stranieri: tre via terra, dalla Thailandia, e tre aeroportuali (Yangon, Mandalay e la capitale Naypyitaw). Con il precedente sistema, la scelta del posto di frontiera d’ingresso e di quello di uscita era vincolante; con il provvedimento appena annunciato, dovrebbero ricevere un incentivo notevole soprattutto gli arrivi via terra.
Per inaugurare questo “nuovo corso”, che non costringerà più i visitatori a decidere preventivamente, al rilascio del visto, il posto di confine da cui transitare, mercoledì si è tenuta una cerimonia al punto di transito tra la birmana Tachilek e la thailandese Mae Sai. Un passo valutato positivamente anche dalle autorità thailandesi, date le maggiori possibilità di interscambio rese così possibili tra i due paesi, ma anche per la minore difficoltà che questo porrà al crescente flusso turistico dalla Thailandia verso il Myanmar, orientato in particolare verso località templari o vestigia storiche della comune fede buddhista.
Il paese, che ha visto raddoppiare il numero dei visitatori negli ultimi due anni, ha nel turismo enormi potenzialità, al momento però limitate dalle strutture, in particolare dalla disponibilità alberghiera.
[CO]
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